Gian Maria De Francesco
da Roma
È una rentrée. Ancora non in grande stile, ma il ritorno sul proscenio della finanza di Giovanni Consorte si prefigura nel solco della continuità con il passato, ovvero il mondo della cooperazione.
Lex presidente e amministratore delegato di Unipol, dimessosi insieme al suo vice Ivano Sacchetti il 28 dicembre 2005 in seguito alle indagini della magistratura sullOpa Bnl e sulla cessione di Telecom a Pirelli, ha un nuovo progetto. Si tratta di Intermedia: attualmente è una società di consulenza con sedi a Roma, Milano e Bologna, ma nel giro di due tre settimane dovrebbe avviare la piena operatività e diventare una piccola merchant bank rivolta alluniverso delle cooperative. Lo ha rivelato ieri il Sole 24 Ore ricordando come già nel corso di unintervista concessa a Matrix di Enrico Mentana il «Cuccia rosso» avesse preannunciato lavvio di «progetti di lavoro» insieme con alcune importanti Coop.
Allindomani della condanna in primo grado per insider trading sul rimborso anticipato di due obbligazioni Unipol nel 2002, inflitta dal Tribunale di Milano lo scorso 25 ottobre, Consorte, a differenza dei coimputati Sacchetti ed Emilio Gnutti, si affrettò a precisare che la sospensione condizionale operava anche sulle pene accessorie e che quindi avrebbe potuto assumere incarichi direttivi in persone giuridiche o imprese. Il fuoco, infatti, stava già covando sotto la cenere.
Ma lingegnere abruzzese, deus ex machina della compagnia assicurativa delle Coop vicine ai Ds, non sarà solo nella sua iniziativa. Una quota di minoranza di Intermedia (secondo il Sole il 7-8%) dovrebbe aggiudicarsela Vittorio Casale, finanziere e imprenditore immobiliare attraverso Operae.
Casale nel 2004 tramite Glenbrookoperae acquistò parte del patrimonio immobiliare Unipol per 260 milioni di euro, rivendendolo quattro mesi dopo con una plusvalenza di 40 milioni. A sua volta la compagnia bolognese in più occasioni ha finanziato Operae per mezzo di Unipol Merchant. Venerdì scorso il gruppo che fa capo a Casale ha acquistato per 320 milioni asset immobiliare dellex Fondo Comit da Beni Stabili. Il patron di Operae è noto alle cronache sia perché protagonista di alcune intercettazioni relative alle indagini su Antonveneta e su Bnl sia perché è stato attivo nel business delle sale bingo (tanto propagandato dal centrosinistra negli anni scorsi) portando in Italia il gruppo spagnolo Codere. A Casale, infine, fa capo il 2% di Fingruppo, la finanziaria di Emilio Gnutti che controlla Hopa.
Nella partita Intermedia dovrebbe entrare anche Salvatore Tiozzo, imprenditore veneto e probabilmente membro della famiglia che controlla una quota di minoranza di Operae (il 42,5%).
Le indiscrezioni riportate dal Sole hanno menzionato tra i possibili partner anche Emanuele Terzoli, figlio del presidente della Popolare di Intra Luigi.
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