Roma

La caduta del Muro vent'anni dopo: Berlino festeggia con la musica italiana

Grande concerto dell'Orchestra Fondazione Roma alla Philharmonie, vero tempio della musica classica, ospiti dei Symphoniker. Nella tournée previsti concerti anche a Cracovia e al festival di Ludwigshafen

E' l'anno della caduta del Muro di Berlino, l'evento che più di ogni altro ha segnato la nostra storia recente. Il 9 novembre cadrà il ventesimo anniversario dello smantellamento della costruzione che rappresentava una ferita nel cuore d'Europa, oltre che il simbolo del mondo diviso in blocchi. Tante le celebrazioni in programma, specie a Berlino. Tra le prime, il concerto berlinese di un'orchestra sinfonica italiana, quella della Fondazione Roma, che si è svolto ieri nel tempio della musica classica, la Philharmonie. Un grande onore, un grande prestigio e un grande concerto, reso possibile dal fitto rapporto che lega la Osr con i Berliner Symphoniker, ormai un vero e proprio "gemellaggio". Se i professori d'orchestra tedeschi hanno partecipato al programma di concerti dell'Osr alla Basilica di Massenzio nel 2007 e all'auditorium di via della Conciliazione nel gennaio scorso, i nostri artisti, diretti dal maestro Francesco La Vecchia, si sono esibiti ieri su spartiti del Novecento italiano (Respighi e Martucci, soprattutto), ormai cari al pubblico romano grazie all'intelligente e paziente opera di riscoperta culturale portata avanti dal maestro La Vecchia. Reduce da una trionfale tournée in Cina, l'autunno scorso, L'Orchestra Sinfonica della Fondazione Roma proseguirà la sua tournée europea suonando domani a Cracovia (ospiti della locale Filarmonica) e partecipando, il 9 e il 10, al prestigioso festival organizzato ogni anno a Ludwigshafen dalla Basf (una vera e propria kermesse delle realtà musicali più dinamiche e significative oggi in attività). Nel programma proposto ricorre prepotentemente e doverosamente il tema del grande repertorio sinfonico italiano con tre brani (Notturno, Colore orientale e Tarantella) di Giuseppe Martucci (per onorare il quale, nel centenario della morte, l'etichetta discografica Naxos sta pubblicando - in 4 cd - l'integrale delle opere orchestrali che La Vecchia e l'Orchestra hanno inciso), e due capolavori di Ottorino Respighi (Pini di Roma ed il Concerto Gregoriano per violino e orchestra, solista Sergej Krylov), sul quale l'Orchestra sta avviando l'operazione per un'integrale in 18 Cd, questa volta con l'etichetta olandese Brilliant. I brani di Martucci e Respighi, variamente alternati e "ricombinati", costituiscono il logico tema conduttore di questo "viaggio musicale" dell'Osr, con l'aggiunta di ulteriori brani del grande repertorio classico, ovvero l'ouverture Il Carnevale romano di Berlioz, la Sinfonia dai Vespri siciliani di Verdi e il Poema Sinfonico Aus Italien di Richard Strauss. Se il tour consolida ulteriormente il panorama delle sinergie internazionali di cui l'Orchestra ormai gode da anni, la caratterizza anche con l'impegno a favore del grande repertorio sinfonico italiano ingiustamente trascurato per troppi decenni dalla programmazione concertistica e discografica mondiale (nel programma di incisioni presto toccherà anche a Casella). A partire da aprile, infine, la Osr saranno direttamente coinvolti, su invito del Ministero della Cultura Austriaco, nell'articolatissimo programma internazionale dei festeggiamenti legati al bicentenario della morte di Franz Joseph Haydn. Non è la prima volta che l'Orchestra della Fondazione Roma - unico esempio europeo di orchestra privata che non si avvale di finanziamenti pubblici - si reca a Berlino ospite dei Symphoniker. Grande è la vitalità di questa esperienza del tutto anomala nel panorama italiano, nata quasi per scommessa dall'incontro tra il maestro La Vecchia e il presidente della Fondazione Roma, professor Emmmanuele Emanuele. Otto anni fa era poco più di un esperimento, nel quadro delle attività benefiche della Fondazione (ex Cassa di Risparmio di Roma), con concertisti tutti tra i venti-trent'anni. Oggi i ragazzi appena usciti dal Conservatorio sono fior di professionisti, spesso con attività concertistiche anche "extra", ma pur sempre dipendenti stipendiati dalla Fondazione Arts Academy (la casa madre dell'Orchestra). E possono vantare almeno un paio di tournée l'anno, oltre che la ricchissima stagione all'Auditorium di viale della Conciliazione. Tra il cartellone, le tournée, e i concerti portati in scuole, ospedali, carceri, a titolo benefico, sono oltre 110 i concerti l'anno.

Roba da far impallidire molte delle più prestigiose Istituzioni italiane, finanziate dallo Stato, e talvolta in grave crisi di pubblico e iniziativa.

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