Fra caduti e medaglie il valore delle «piume»

Il Terzo reggimento Bersaglieri nasce con l’Unità d’Italia, nel 1861. Da allora, in pace e in guerra, ha sempre accompagnato la storia del nostro Paese, di Milano in particolare. Distintosi nella terza guerra per l’Indipendenza a Borgo Levico e poi nella presa di Porta Pia, il reggimento merita la prima medaglia d’oro durante la grande Guerra conquistando il monte «Sei Busi» e «Quota 85» a est di Monfalcone. In quest’ultima battaglia perse la vita Enrico Toti, era l'agosto del 1916 quando Toti, lanciatosi con il suo reparto all'attacco di Quota 85 fu ferito più volte dai colpi avversari, e con un gesto eroico, scagliò la gruccia verso il nemico esclamando: «Nun moro io!» (io non muoio!). L’olocausto del reggimento è consumato sul fronte russo durante la seconda Guerra. Nel dicembre del 1941 al comando del Terzo c’è il leggendario colonnello Aminto Caretto, il termometro registra 25 gradi sotto zero, i russi sferrano un violento attacco a Rassipnaja ma sono respinti. Nel giorno di Natale, a Ivanowsky, il reggimento perde la metà dei suoi uomini.

L’ultima furibonda battaglia sul Don è nel dicembre 1942, a Meskov il Terzo bersaglieri sacrifica gran parte dei suoi uomini consentendo al resto delle truppe il ritiro verso Ovest. Il reggimento però conquista due medaglie d’oro.

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