Gene Gnocchi, 55 anni, è involontariamente uno dei migliori promoter del campionato di serie B. Su Sky il suo Gnok Calcio Show propone calciatori conosciuti solo agli addetti ai lavori. «Alterno volti nuovi - racconta il mattatore parmense -, abbiamo molte difficoltà a coinvolgere calciatori di serie A. La cadetteria scende in campo il sabato, puntiamo volentieri su giocatori meno famosi».
In alternativa sui giornalisti: fa il verso soprattutto a Marco Nosotti, Alessandro Alciato e Massimiliano Nebuloni.
«Anche perché, magari dopo una sconfitta del giorno prima, qualche allenatore non lascia venire il giocatore concordato. Arturo Di Napoli, quando giocava nella Salernitana, per 50 volte mancò l'appuntamento, buttammo i 20 filmati realizzati ad hoc».
Il Lecce è a +7 sulle seconde, ormai è in serie A: chi lo seguirà immediatamente?
«Manderei direttamente Volta e Parolo dal Cesena alla nazionale. L'allenatore Pierpaolo Bisoli non mi ha permesso di allenarmi con loro, non vuole queste “buffonate” e allora tutte le volte lo punzecchiamo. Il suo no ci è rimasto sul gozzo».
Il Brescia è in B da cinque stagioni, Gino Corioni si ritiene l’unica vittima di Calciopoli non risarcita.
«Da quando però Gigi Maifredi è diventato direttore dell'area tecnica, le rondinelle volano. Ho pilotato io il mercato, da casa, suggerendo tutti i rinforzi di gennaio: Budel, Cordova, Manzoni, arrivati dal Parma. Se risalirà in A, gran parte del merito sarà mio, aspetto almeno uno sciacquone, una partita di quei sanitari che il presidente manda in Romania, tramite la sua azienda».
Il Torino è quinto con il Grosseto, a due punti dalle tre seconde: rimandato ai playoff?
«Dipende tutto dal presidente Urbano Cairo. Gli arrivavano messaggi in cui gli davano del coglione, farà tesoro di tutti gli sms ricevuti? Un’altra strada per aumentare il feeling con i sostenitori granata è regalare il calendario di Belen nuda agli abbonati del settimanale Dipiù».
Elio Gustinetti è stato licenziato dal Grosseto perché si lamentava dello stipendio: 12mila euro al mese.
«Il presidente Camilli parlava dei 20mila euro l'anno che guadagnano gli operai, affidi la panchina a uno di loro, sia corente: chi va in fabbrica oggigiorno ha il patentino, sono quasi tutti tecnici, sfruttano qualsiasi occasione, con la cassa integrazione».
Il difensore Piccinni è uno dei suoi interlocutori privilegiati.
«È il più simpatico dell’Albinoleffe. Con Mondonico l’amicizia è di lunga data, ammiro soprattutto Laner e Ruopolo. L'unico problema è che per allenarmi con loro ogni volta devo mangiare 7-8 fette di salame cremonese, all'aglio, preparato dal mister».
La vera rivelazione è il Crotone, a -6 dai playoff nonostante i due punti di penalizzazione.
«Merito del difensore Legati, fidentino ex Milan».
Il Mantova è terzultimo, nonostante il presidente Fabrizio Lori avesse ingaggiato un santone sudamericano.
«In realtà voleva me, come tutta la B. L’anno scorso è stato a un passo dal tesserarmi, quando subentrò il terzo allenatore, Mario Somma. Pretesi che non si presentasse più in panchina con maglioni e giacche sgargianti: sull’ingaggio c’eravamo, saltò tutto per i colori del suo vestiario».
Il Gallipoli è penultimo, i giocatori lamentavano sporcizia negli spogliatoi dei campi d’allenamento.
«Ho giocato a lungo in quarta serie, negli anni ’70 e ’80, capitava che le docce non funzionassero, in B è meno usuale. Mi è dispiaciuto l'esonero di Giannini, è uno dei giovani allenatori più preparati».
L'ad della Triestina Enzo Ferrari ha definito gogliardone il presidente dei pugliesi Daniele D'Odorico.
«È il Tremonti del pallone. Partono, fanno le manovre e non hanno la copertura finanziaria».
Chi scenderà in Prima Divisione?
«La Salernitana purtroppo è spacciata, il Gallipoli spero si riprenda ma è dura, rischiano Mantova, Reggina, Padova».
E Vicenza. Sonetti è tornato in panchina a 69 anni, non si accontentava più di fare lo spettatore: «Grazie a medici benevoli - rivelò -, ho seguito interventi chirurgici in sala operatoria, anche a cuore aperto».
«Questo fino a 4 anni fa. Adesso si è evoluto, sperimenta su di sé la pillola antiaborto, Ru486».
Tre anni fa doveva esordire in serie A, nel Parma che si salvò all'ultima giornata.
«Sono pronto, mi sono allenato con Sassuolo, Vicenza, Albinoleffe, Modena. Persino in Prima Divisione, con il Ravenna».
Il Novara sta per risalire dopo un terzo di secolo.
«Lo spero per Lisuzzo e Filippo Porcari, figlio del mio compaesano Corrado, giocavamo insieme a Fiorenzuola. Pippo debuttò in A nel Parma, ero a Quelli che il Calcio e l'annunciai in diretta. Adesso sono contento per lui, come quando vincevo io i campionati. Ma di Promozione».
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