Calci, pugni e morsi: così evita lo stupro

VIOLENZA La 32enne si era appartata in auto col fidanzato in periferia. Dopo aver messo in fuga i banditi, li ha segnalati fornendo un identikit

I «soliti» stupratori. Che stavolta hanno trovato pane per i loro denti. L’altra sera, quando hanno assalito un’auto con a bordo due fidanzati appartatisi in cerca d’intimità, non hanno incontrato infatti una signorina schiacciata dal terrore, piegata in due dalla paura, intimorita dal coltello, dal buio, dalla comprensibile mancanza di sangue freddo che attanaglia una donna in situazioni del genere, quando è mezza nuda e senza difesa. E dopo aver rapinato lei e il suo fidanzato, credevano di poter abusare di lei. Rivelatasi invece una vera e propria furia. Che, tra calci, pugni e morsi, li ha sorpresi non poco e costretti a desistere dal loro «nobile» intento e a scappare a gambe levate.
La donna, una 32enne, è riuscita così a salvarsi da una violenza sessuale di gruppo quasi certa. Ma non solo. Durante la sua reazione la signorina inferocita, ha anche smascherato uno dei suoi tre potenziali aggressori, facendo cadere a terra il passamontagna che si era messo sul viso per non essere riconosciuto.

E così ha potuto guardare negli occhi un giovane tunisino, con una vistosa cicatrice sulla fronte. Un 29enne che, grazie alla minuziosa descrizione della donna, è stato catturato più tardi dai carabinieri della stazione di Porta Magenta guidati dal capitano Vittorio Stingo. (...)

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