Ancora qualche giorno di lavoro, il tempo necessario per associare una identità precisa a ciascuno dei personaggi tirati in ballo ed evitare spiacevoli confusioni (come nel caso dei portieri Benussi e Benassi): poi la polizia consegnerà alla Procura di Cremona lelenco completo dei nuovi protagonisti dellinchiesta sul calcioscommesse. Si tratta dei giocatori, tecnici e dirigenti chiamati in causa dagli arrestati della retata del 19 dicembre, che hanno in gran parte scelto di collaborare alle indagini e fornito nuovi spunti agli investigatori. Una quarantina i nomi destinati a essere iscritti nel registro degli indagati, a partire dai calciatori accusati dal difensore del Piacenza Carlo Gervasoni, come il laziale Stefano Mauri e il genoano Omar Milanetto.
Non si tratta, ovviamente, già di una certificazione di colpevolezza, perché il procuratore Roberto Di Martino intende acquisire quanti più riscontri possibili alle affermazioni di Gervasoni e degli altri «pentiti». Anche per questo liscrizione non è stata fatta immediatamente: alla Squadra Mobile di Cremona e ai poliziotti del Servizio centrale operativo la Procura ha ordinato di incrociare le dichiarazioni contenute nei verbali con lanalisi di calendari, campionati e tabellini, e soprattutto con lanalisi dellandamento delle puntate contenute negli esposti dei siti di gioco on line, e che avevano già a suo tempo segnalato lanomalia di buona parte delle partite indicate da Gervasoni. Solo al ritorno di Di Martino, al ritorno dalle vacanze natalizie lunedì prossimo, si procederà alla valutazione dei riscontri raccolti e allanalisi degli accertamenti, e si procederà materialmente allaggiornamento del «modello 21», il registro degli indagati.
Ma lo sviluppo degli interrogatori effettuati a cavallo di Natale non è lunico progresso che le indagini stanno preparando. Altri nomi potrebbero emergere dalla esplorazione da parte della polizia sulle presenze alberghiere degli «zingari», gli emissari degli scommettitori che prendevano alloggio negli stessi alberghi delle squadre da «avvicinare». Si tratta di una modalità operativa apparentemente rozza, ma che gli uomini del clan hanno messo in atto con successo in più di una occasione (come per esempio nel caso di Lecce-Lazio, dove uno dei capicosca prese una stanza per sé e famiglia nellhotel del Lecce) e che potrebbero avere replicato in altre occasioni. Per non parlare del cotè internazionale dellinchiesta.
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