Calcio violento, allo stadio solo col nome sul biglietto

Il governo vara tre decreti per la sicurezza. Sugli spalti più telecamere e arrivano gli steward per il controllo dei tifosi

Marcello Di Dio

da Roma

Prima il giro di vite della Federcalcio, con la tolleranza zero verso episodi violenti in campo e fuori e sanzioni pesanti per calciatori e società fino alla sconfitta per 0-3 a tavolino, anche in caso di invasioni del terreno di gioco. Ora tre nuovi decreti del Governo per combattere la violenza negli stadi. Decreti che coinvolgeranno, con uno stretto lavoro di team il Viminale, i Comuni e il mondo sportivo. Oggetto i biglietti nominali, numerati e abbinati a un posto a sedere per gli impianti sportivi al di sopra dei diecimila spettatori e la responsabilità dell’emissione sarà delle società che dovranno dotarsi di sistemi informatizzati per la verifica elettronica dei tagliandi e quindi della loro eventuale contraffazione; la video sorveglianza degli stessi impianti, realizzata sempre dalle società e gestita da una sala apposita ospitata nel centro radio per la sicurezza nelle manifestazione sportive; misure logistiche e amministrative, come l’abbattimento delle barriere tra spettatori e terreno di gioco, conservando però la possibilità di rialzarle in caso di incontri a rischio e su richiesta del questore, ma anche di un servizio d’ordine privato delle società, con veri e propri steward che avranno il compito di far rispettare le regole all’interno degli impianti.
I decreti, come ha annunciato il ministro dell’interno Pisanu - unico firmatario dell’ultimo -, entreranno in vigore dall’inizio del prossimo campionato e completano le norme già previste dal precedente decreto legge n. 28 del 2003. La firma è avvenuta ieri durante l’incontro tra il titolare del dicastero del Viminale, il ministro della cultura Rocco Buttiglione e quello dell’innovazione Stanca con i vertici del mondo dello sport, il presidente del Coni Petrucci, quello della Federcalcio Carraro, i rappresentanti delle Leghe di A, B, C e Dilettanti e il presidente dell’Anci (l’Associazione dei comuni italiani) Domenici. Una sinergia ritenuta fondamentale dal ministro Pisanu. «Con quest’intesa sia nel reprimere che nel prevenire le forze dell’ordine saranno meno sole - ha specificato -. Le società di calcio si sono impegnate ad assumersi responsabilità più ampie per contribuire alla prevenzione e al contrasto della violenza nelle manifestazioni sportive. Il problema della violenza negli stadi è una questione che interessa milioni di cittadini e sportivi veri. Dunque, bisogna restituire alle manifestazioni sportive le loro innate caratteristiche di divertimento».
Ma il ministro Pisanu ha parlato anche del famoso decreto sulla flagranza differita, in scadenza il 30 giugno. «È un decreto che andrà rinnovato perché quelle misure hanno dato risultati ampiamente positivi, consentendo di ridurre del 50 per cento i casi di incidenti veri e propri». L’auspicio di Franco Carraro, che condivide la posizione di Pisanu, è che il governo vari il nuovo decreto prima della scadenza.
«Noi ci siamo schierati fin dall’inizio al fianco del ministro Pisanu, lo stadio Olimpico sarà il primo a rinnovarsi in base alle nuove disposizioni», ha detto il presidente del Coni Petrucci. Pronto uno stanziamento di un milione e ottocentomila euro («i lavori inizieranno tra dieci giorni») ma ci sarà qualche piccola modifica, legata soprattutto ai tornelli che serviranno per i biglietti elettronici. «La Figc continuerà a monitorare le sue regole in funzione dei nuovi decreti, dell’intesa firmata e del decreto legge antiviolenza - ha sottolineato Carraro -.

In questo momento non godiamo di prestigio in Europa sul fronte sicurezza, gli incidenti del derby Inter-Milan sono finiti su tutti i giornali del mondo. Noi stiamo cercando di dialogare con i tifosi perché il calcio ha il dovere di stringere i freni ma anche di far tornare un clima di civiltà intorno alle partite».

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