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Juve, niente cambio di marcia: l’effetto Spalletti non si vede

Stessi difetti visti con Motta e Tudor: non impone il gioco, è fragile in difesa e pecca di personalità

Juve, niente cambio di marcia: l’effetto Spalletti non si vede
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La vittoria di Cremona, i sorrisi e la speranza da parte del popolo bianconero di avere trovato in fretta la quadratura del cerchio. Poi, il ritorno alla realtà: tre pareggi di fila contro Sporting Lisbona, Torino e Fiorentina. Risultato: l'effetto Spalletti finora non si è quasi visto, al di là di una comunicazione che ha affascinato e di un paio di intuizioni messe in campo (Koopmeiners sulla linea a tre della difesa, Yildiz lasciato libero di muoversi più o meno a piacimento) che però non hanno portato chissà quale miglioramento alla classifica della Juventus.

La Signora è insomma più o meno la stessa vista con Tudor e, prima ancora, con Thiago Motta: non impone il proprio gioco, balbetta calcio, è fragile difensivamente e pecca di personalità. Così, anche quando va in vantaggio, non congela la partita come riusciva a fare ai tempi belli (rimanendo a quelli più recenti, con Conte e Allegri in panchina) e vince poco: che poi, da queste parti e come recita il ritornello mandato a memoria da chiunque abbia il bianconero nel cuore, è l'unica cosa che conta.

Risultato: la classifica non è migliorata non solo per quel che riguarda la vetta, ma anche per le posizioni che ammetteranno alla prossima Champions. Ed è questo lo scenario che più terrorizza Comolli e la proprietà, dal momento che non arrivare nemmeno quarti significherebbe rinunciare a quasi un centinaio di milioni tra proventi Uefa, bonus sponsor e botteghino: come dire che andrebbe vanificato quasi per intero l'ultimo degli aumenti di capitale.

La prospettiva va insomma evitata e basta. Cambiando marcia, provando ad alzare il tasso tecnico della squadra è peraltro paradossale che ultimamente tra i migliori ci sia Kostic, riemerso da chissà quale soffitta - e magari rischiando qualcosa: il passaggio alla difesa a quattro (arriverà, di sicuro) potrebbe per esempio convincere Spalletti a giocare con due esterni offensivi veri e non adattando là davanti McKennie.

Tempo da perdere comunque non ce n'è e domani sera, nel gelo norvegese, i tre punti contro il Bodo Glimt saranno davvero fondamentali per evitare di aumentare l'affanno anche nella già di per sé complicata campagna europea.

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