Fino al 65’ il pubblico del Meazza sembrava aver assistito ad un duello rusticano tra il portiere della Fiorentina e gli undici giocatori dell’Inter. L’ex portiere delle Furie Rosse David De Gea era stato capace di negare il gol agli avanti nerazzurri, esibendosi in una serie di parate straordinarie. Alla fine, però, anche l’esperto portiere spagnolo è stato costretto ad alzare bandiera bianca, battuto da due reti una più bella dell’altra.
Se la cannonata di Calhanoglu è prova delle capacità balistiche dell’ex rossonero, la prima rete per l’Inter di Sucic è straordinaria, una serpentina tra i difensori conclusa con una zampata perentoria. Ad arrotondare il punteggio ci pensa il rigore che si guadagna Bonny e che viene trasformato dal cecchino Calhanoglu. Bella vittoria per l’Inter, che raggiunge il Milan dietro alla coppia Napoli-Roma, sconsolatamente ultima la Fiorentina di un sempre più traballante Pioli.
L’Inter spinge, De Gea dice di no
In un Meazza flagellato dalla pioggia, l’Inter di Cristian Chivu intenzionata a riportarsi sotto a Napoli e Roma. I primi minuti in campo vedono solo i nerazzurri a gestire il possesso e mettere in imbarazzo la difesa viola: peccato che Lautaro Martinez sia poco preciso sulla punizione di Calhanoglu al 6’, graziando De Gea ed una Fiorentina che sembra interessata solo a difendersi. Bisogna aspettare 19 minuti prima di vedere un’azione offensiva degna di questo nome da parte dell’undici di Stefano Pioli: Ndour semina Akanji e crossare per l’accorrente Kean ma ci mette una pezza Bisseck. Se il centrocampo viola sembra avulso dalla manovra, De Gea prova a scavalcare la mediana coi suoi lanci lunghi ma è più facile a dirsi che a farsi. Pio Esposito si guadagna un buon calcio d’angolo al 26’ ma né Bisseck né Dumfries riescono a deviare il cross di Calhanoglu in porta. Molto più pericolosa l’azione che mette Bastoni a tu per tu con De Gea: non male il suo tiro ma l’ex portiere delle Furie Rosse risponde alla grande coi piedi.

Alla mezz’ora sembra più che evidente la frustrazione di Stefano Pioli in panchina: la sua Fiorentina non solo non riesce a creare azioni pericolose ma perde anche diversi palloni in fase di costruzione. Al 35’ nuova incursione sulla sinistra di Bastoni ed ottimo cross in mezzo, sul quale si lancia Dimarco: molto potente la sua conclusione ma, ancora una volta, De Gea risponde di no. Pur senza impensierire la porta di Sommer, Kean inizia a farsi vedere con più regolarità, guadagnando diversi falli in avanti. L’Inter, invece, continua a fare tutto bene fino all’ultimo passaggio. Negli ultimi minuti prima dell’intervallo la Viola pressa alto e riesce a sfruttare le corse di Gosens sulla fascia: al 43’ serve una bella diagonale di Bisseck per evitare che Kean trovi la porta. Gli ospiti continuano a spingere anche nel minuto di recupero concesso dal signor Sozza: Sohm trova Kean in mezzo all’area e l’avanti azzurro tira verso la porta senza però sorprendere Sommer. Alla fine si rientra negli spogliatoi dopo un primo tempo dominato dall’Inter ma nel quale ha brillato più di tutti l’eterno De Gea.

De Gea eroico, ci pensano Calha e Sucic
Al rientro in campo, l’Inter torna a riversarsi nella metà campo viola, cercando con una fitta rete di passaggi di sbilanciare una difesa che, finora, ha rischiato davvero poco. Nel giro di pochi minuti si moltiplicano le azioni pericolose ma se De Gea risponde bene al tiro da fuori di Barella, ci vuole un intervento provvidenziale di Comuzzo per impedire a Dumfries di convertire il passaggio di Lautaro Martinez nella rete del vantaggio interista. Qualche minuto dopo il capitano fa tutto da solo ma, dopo una ripartenza pericolosa, si vede murare il tiro da Pablo Marì: sulla ribattuta ci arriva Dimarco ma la sua botta è deviata in angolo da un difensore. Subito dopo, nuovo contatto sospetto tra Comuzzo e Pio Esposito ma neanche il Var riesce a decidere chi tra i due abbia tirato per primo la maglietta al rivale. L’Inter si mette a caricare come un toro ma, stasera, superare David De Gea sembra impossibile: nel giro di trenta secondi prima il portiere iberico para in qualche modo la mezza rovesciata di Dumfries, poi mette in angolo in maniera plastica la botta da fuori di Bisseck.

Se Kean è troppo isolato per impensierire sul serio la difesa interista, Pioli decide di cambiare: fuori il deludente Gudmundsson e Sohm, spazio alla coppia Fazzini-Fagioli. Dopo un’ora di tiro al bersaglio ed eroismi da parte di De Gea, l’Inter trova il vantaggio grazie ad una prodezza balistica del solito Hakan Calhanoglu. Dopo aver sbilanciato Fazzini con una finta, l’ex rossonero trova l’angolo giusto per battere finalmente il portiere viola. L’Inter non si accontenta e trova il raddoppio in maniera enfatica con uno dei giocatori più attesi alla vigilia: Petar Sucic segna la sua prima rete con la maglia dell’Inter con un’azione tanto splendida quanto caparbia, una percussione centrale tra due difensori conclusa alla grandissima dal croato. Dopo un uno-due pesantissimo, Pioli richiama in panchina Mandragora per giocarsi la carta Edin Dzeko, salutato dal pubblico interista: Chivu risponde inserendo Bonny al posto di Pio Esposito ma la partita sembra ormai indirizzata verso una comoda vittoria dei padroni di casa. Nel finale ci prova un paio di volte Kean da fuori ma Sommer para senza troppi problemi. A due minuti dal 90’ stupidaggine di Viti, che stende in area Bonny e si becca il secondo giallo: implacabile dagli undici metri il cecchino Calhanoglu, con De Gea che battezza l’angolo giusto ma non ci arriva.

Il tabellino
INTER (3-5-2): Sommer; Akanji, Bisseck, Bastoni (89’ Frattesi); Dumfries, Barella (85’ Zielinski), Calhanoglu, Sucic, Dimarco; Pio Esposito (77’ Bonny), Lautaro (89’ Luis Henrique). Allenatore: Cristian Chivu
FIORENTINA (3-5-2): De Gea; Comuzzo, Marì, Viti; Dodo, Sohm (62’ Fagioli), Mandragora (76’ Dzeko), Ndour, Gosens (78’ Fortini); Kean, Gudmundsson (62’ Fazzini). Allenatore: Stefano Pioli
Marcatori: 66’, 88’ (rig) Calhanoglu (I), 71’ Sucic (I)
Ammoniti: 48’ Viti (F), 65’ Pio Esposito (I)
Espulsi: 86’ Viti (F)
Arbitro: Simone Sozza (Seregno)