Le lacrime di Tacconi a Domenica In: "Salvato da mio figlio. Sto meglio, ma devo stare attento"

L'ex portiere della Juve ha voluto anche ricordare Totò Schillaci: "Era il mio figlioccio, dovevamo fare una serata insieme"

Le lacrime di Tacconi a Domenica In: "Salvato da mio figlio. Sto meglio, ma devo stare attento"
00:00 00:00

Dopo aver assistito alla partita Juventus-Napoli in tribuna allo Stadium, ricevendo il tributo e il lungo applauso di quello che per nove anni della carriera è stato il suo pubblico, Stefano Tacconi è stato ospite di Domenica In, dove ha rilasciato un'intervista alla padrona di casa Mara Venier parlando del male che lo ha colpito e delle conseguenze che ciò ha portato nella sua vita quotidiana.

"Non se lo aspettava nessuno", spiega l'ex portiere bianconero parlando dell'aneurisma cerebrale di cui è stato vittima il 23 aprile del 2022, "ma purtroppo dietro l'angolo ci sono sempre degli scheletri particolari. Sto ancora lottando però devo stare attento". Sono trascorsi più di due anni da quel terribile momento e il peggio è alle spalle, ma ciò non significa purtroppo che le difficoltà siano finite.

Tacconi ci tiene a sottolineare il ruolo che la sua famiglia ha avuto nel percorso difficile di risalita, dalla moglie Laura Speranza al figlio Andrea, entrambi presenti negli studi televisivi di Domenica In. Il primo a soccorrere l'ex calciatore è stato proprio quest'ultimo, che ha raccontato quegli attimi tragici e interminabili. "Ha avuto un forte mal di testa", ricorda Andrea con gli occhi lucidi,"fortunatamente ero lì e l'ho preso al volo. L'istinto mi ha portato a metterlo nella posizione giusta. È stato difficile da affrontare".

I fatti si sono verificati durante un evento benefico che si stava svolgendo ad Asti. "Ho trascorso una serata con mio figlio ma poi ho iniziato a sentire un forte mal di testa", conferma Tacconi con voce tremula, riportando alla mente quel giorno,"e dopo pochi secondi sono entrato in coma". "Mio figlio mi ha fatto le prime cure. Mi ha fatto il massaggio cardiaco. Mi sono svegliato dal coma dopo 15 giorni", prosegue l'ospite di Mara Venier. "Mi hanno operato due volte, il medico non era soddisfatto. Mi hanno aiutato i malati che stanno peggio, ho pensato'"c'è chi sta peggio di te'". Anche se il peggio pare alle spalle, le difficoltà sono ancora tante:"Adesso vado avanti con la fisioterapia, devo comunque usare la stampella. La gamba destra è ancora traballante", rivela l'ex portiere.

Anche la moglie ripercorre con la mente ciò che è accaduto quella serata. "Io li aspettavo perché era il giorno del mio compleanno", racconta Laura."Ho ancora in mente queste parole: 'Sono la dottoressa di Asti, suo marito ha avuto un aneurisma. La situazione è grave'". Una notizia terribile, che ha gettato nello sconforto la famiglia, ma nessuno si è mai perso d'animo. "Noi però eravamo tutti uniti, e sotto la finestra c'erano tutti i tifosi che urlavano il suo nome. Questa è stata una cosa che non si dimentica", ricorda la moglie di Tacconi. "Noi eravamo convinti che lui sentisse, non lo abbiamo lasciato neanche un secondo. Purtroppo è stato un lunghissimo percorso: nove mesi ad Alessandria e tre a Milano".

Durante l'intervista, l'ex giocatore bianconero ha voluto ricordare con grande affetto Totò Schillaci. "Era il mio figlioccio. Vanno via sempre i migliori. Tra me e lui c'è stato subito un grande feeling", spiega.

"Noi dovevamo fare una serata venerdì sera invece c'è stato il funerale. Ci sentivamo sempre. Mi mancheranno le nostre serate. Eravamo davvero amici, me lo portavo sempre dietro", conclude l'ex calciatore bianconero.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica