Lautaro come Bonimba. In Europa meglio di Haaland

I 4 gol record dell'Arechi, l'avvio come Boninsegna, nei campionati top è davanti al norvegese. E se prosegue così...

Fc Internazionale (Twitter)
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Lo show è durato meno di un tempo, Lautaro in 35 minuti scarsi ha ribaltato tutto, ma se qualcuno pensa che si sia messo lì davanti allo specchio qualcosa di sicuro non ha capito, sarà anche stato banale ma con il pallone sotto il braccio ha spiegato che adesso arriva il Benfica. Primo calciatore a segnare quattro reti da subentrato da quando la serie A assegna i tre punti, fra assist e gol è quello che finora nell'anno solare 2023 ha inciso di più in serie A, attualmente primo cannoniere dell'Europa dei grandi, 9 reti le ha fatte solo lui, Haaland e Kane sono fermi a 8, la sua media gol fa tremare il record di 36 reti firmate da Higuain nel Napoli del 2015/16 poi bissato da Immobile nel 2019-20. Ma ha ancora da sbattersi e parecchio, soprattutto in casa Inter, ha solo eguagliato l'exploit di Boninsegna che nel 1973/74 è riuscito a fare altrettanto nelle prime sette di A e c'è anche un certo Antonio Valentin Angelillo che sempre nelle prime sette ne ha messe dentro 14. Esagerato.

L'Inter è il suo capitano? Ha iniziato subito quest'anno, ultima amichevole prima di partire sul serio, a Ferrara 13 agosto, l'Inter trova l'Egnatia, non una squadra di fenomeni, e i titoli sono tutti per lui. Momento difficile, la squadra prende troppi gol, Samardzic salta per 300mila euro, Thuram non gira, Zhang è dato braccato dai creditori, il primo tempo finisce uno a zero per loro, poi al 22' della ripresa entra lui, doppietta. Sarebbe stata la prima sconfitta in stagione prima ancora di cominciare. Lautaro maschera i problemi dell'attacco dell'Inter, si legge. No, scusa, Lautaro gioca nell'Inter e ha mandato al diavolo tutte le richieste delle big europee, il suo contratto scade nel 2026, gli stanno mettendo davanti una proposta da 56 milioni lordi fino al 2028, fanno 7 netti a stagione e lui è contento, la signora Angelina Gandolfo è contenta, i piccoli Nina e Theo sono contenti, è contento anche il carlino che adora, e Lauti prepara il mate per tutti, il migliore dopo che Correa, che si vantava di farlo meglio, se ne è andato.

Il fatto sta nel suo momento meraviglioso, ha tutto, una moglie spettacolare, due figli meravigliosi, un parco macchina da far invidia, nella sua Volvo ci pattina tutta la famiglia. Anche un ristorante, il Coraje nel cuore di Brera, la zona degli artisti, peraltro già battezzato dalla malavita. E siccome è il capitano, fa il capitano. Nel derby stravinto il tabellino non riporta il suo nome, solo perché è il capitano e sa fare il capitano, sul 3-1 si prende una stecca da Theo, rigore, è a terra quando vede Calhanoglu che prende in mano il pallone, lui lo guarda negli occhi e il turco neanche se lo fila: Me lo fai tirare? Non se ne parla proprio, Lauti abbassa lo sguardo poi è il primo ad andare ad abbracciarlo dopo la trasformazione. Tante cose in quel gesto.

E dire che all'inizio giocava dietro, è stato Diego Milito a portarlo qui, un lavoro ai fianchi, quasi scientifico, Javier Zanetti ha tirato dentro il Principe nel progetto, il resto lo ha fatto Piero Ausilio e quando Real e Atletico si sono presentati per portarlo in Europa la porta era già chiusa. Milito gli ha detto che era ancora troppo giovane per lasciare l'Argentina, e intanto preparava il suo sbarco all'Inter.

La notizia è che cresce in maniera esponenziale giorno dopo giorno, oggi vale tranquillamente 150 milioni, la cifra che chiede De Laurentiis per Osimhen, solo Halland e Mbappè ne possono valere una trentina di più, con un plus, Lautaro segna e fa segnare, gli arabi in estate c'hanno provato, adesso per averlo vogliono prendere tutta la squadra.

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