Precedenza alle notizie. Specie se, nel caso del Milan, sono di segno positivo. La prima, forse la più attesa, riguarda la salute di Rafa Leao. Gli esami clinici effettuati hanno cancellato l’ipotesi più grave della lesione muscolare e introdotto la certezza di una infiammazione che vuol dire alcune decisioni pratiche: a) ha fatto benissimo il portoghese a uscire presto appena ha sentito il fastidio inguinale; b) salterà sicuramente la sfida di domenica prossima con il Sassuolo ma può partire per il viaggio successivo in Arabia per la Supercoppa d’Italia (appuntamento il 18 dicembre col Napoli). La seconda buona notizia è che è decisa la rinuncia al viaggio folle a Perth in Australia per giocare col Como l’8 febbraio. Sarà recuperata nelle due finestre previste dal calendario Champions di metà febbraio. Problemi politici hanno fatto naufragare l’iniziativa: sarebbe stato un pericoloso precedente.
Dopo le notizie tocca tornare al Milan di lunedì sera capace, per la prima volta, di rovesciare una sconfitta quasi scritta (0 a 2) col Toro in una spettacolare rimonta con protagonista Pulisic, un calciatore spesso sottovalutato dal calcio italiano che ha incoronato colleghi meno decisivi dell’americano. Fin qui, in 14 giornate, capitan America ha iniziato dal primo minuto soltanto 5 partite, questo significa che i 7 gol collezionati (più il rigore con la Juve sbavato sulla traversa) sono un autentico record. A questo punto c’è da segnalare anche una genialiata di Allegri (il cambio di Bartesaghi con Saelemaekers spostato a sinistra) prima di passare all’altro argomento di fondo.
È vero: il Milan è in testa con il Napoli e davanti all’Inter di un punto ma non è attrezzato per lo scudetto. E visto che ha una rosa striminzita, per premiare questo cammino fin qui, il club dovrebbe concentrarsi con profitto sulla prossima finestra di mercato.