La Liga è sempre un passo avanti. Ma non è detto che sia un bene

Gli spagnoli primi a varare le finali di supercoppa in Arabia adesso si ripetono con sfide di campionato all'estero: Miami. E anticipano l'Italia

La Liga è sempre un passo avanti. Ma non è detto che sia un bene
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In termini temporali sarà il primo grande campionato europeo a riaprire i battenti: ore 19 di venerdì 15, con Girona-Rayo Vallecano prenderà il via infatti la Liga spagnola. Prima di un soffio visto che anche Premier e Ligue 1 inizieranno a Ferragosto, ma più tardi. Liga prima insomma, con novità all'orizzonte: la più intrigante, una partita fuori dai confini spagnoli, a Miami. Terra ispanoparlante, naturalmente, che attende il 20 dicembre di vedere Villarreal-Barcellona; anche qui la Liga sarebbe avanguardia, in attesa di capire se anche in Serie A causa Olimpiadi invernali traslocherà Milan-Como, forse in Australia. Dopo essere stato il primo campionato a proporre (copiato) la Supercoppa nazionale in Arabia Saudita con 4 partecipanti, chissà che non si veda in questa stagione una partita della Liga in un altro continente.

Barcellona che è anche la squadra da battere, campione in carica e come sempre da qualche anno immersa nei problemi finanziari. Il club catalano è alle prese con un furioso taglio del tetto salariale per consentire il tesseramento dei nuovi acquisti con il cosiddetto '1:1', che impedisce di spendere più soldi di quanti entrino in cassa a 360°. Ecco perché ha fatto sensazione l'operazione chiusa pochi giorni fa da parte del Barça che ha ceduto nel giro di una notte il difensore centrale centrale Martinez all'Al-Nassr: via a zero, ma risparmio di 14 milioni lordi, l'ultimo anno del suo stipendio. Martinez non è stato rimpiazzato, vedremo se arriverà qualcuno senza spendere molto, tipo Rashford prelevato in prestito dal Manchester United. Il vero punto interrogativo è in porta dove il nuovo acquisto Joan Garcia non è stato ancora ufficialmente tesserato in attesa, appunto, di rientrare nei parametri del tetto salariale; chissà, magari costringendo l'altro portiere, il capitano Ter Stegen, a rinviare il rientro dopo l'infortunio al Tendine d'Achille.

In realtà molti club della Liga sono in questa situazione, di dover 'sforbiciare' in fretta e furia i rami secchi per tesserare i nuovi acquisti stando nelle ferree regole.

Non hanno di questi problemi né il Real Madrid né l'Atletico Madrid, non a caso arricchitisi (74 e 23 milioni rispettivamente) grazie al Mondiale per Club e protagonisti di mercati faraonici. Specialmente l'Atletico, che ha 'regalato' a Simeone per 45 milioni di euro gli italiani Ruggeri e Raspadori.

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