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L'Inter in casa Atletico capirà cosa le manca

Lautaro: "Dobbiamo migliorare...". Due anni fa a Madrid Inzaghi perse agli ottavi

L'Inter in casa Atletico capirà cosa le manca
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La partita è insidiosa, piena di spigoli e di brutti ricordi. L'Atletico è squadra forte e pericolosa, soprattutto nel suo Metropolitano, gremito e trascinante. Due anni fa, Inzaghi ci lasciò le penne agli ottavi di finale, tradito dall'errore di Lautaro dal dischetto. La guida sempre il Cholo Simeone, in panchina per la 15ª stagione consecutiva, 755 partite, ma con un lontano e indimenticato passato nerazzurro, cui non smette di strizzare l'occhio («non dipende solo da me, ma penso che nel mio cammino prima o poi tornerà l'Inter»). Simeone ha solo 6 punti in classifica, la metà di Chivu, capolista a punteggio pieno e un solo gol incassato in 4 partite, ma lui Arsenal e Liverpool le ha già affrontate (perdendo). Curiosamente i 2 club inglesi saranno i prossimi avversari dell'Inter, dopo Madrid.

Già, perché arrivati al giro di boa, il cammino nerazzurro diventa improvvisamente in salita e la fresca sconfitta nel derby uno scomodo zaino che appesantisce le spalle di Lautaro e compagni. Guai a scivolare anche stasera, non tanto per il futuro in Europa, ché quello è già garantito dall'avvio scoppiettante, quanto per la serenità dell'ambiente. Radio propaganda ha già sincronizzato i suoi vari canali: l'Inter è la squadra più forte, se non vince è perché ha sempre gli stessi difetti. Già sentita, è sempre colpa di chi la allena, anche se per sostituire Dumfries, per esempio, deve fare giocare un mancino a destra. Anche per questo, già stasera potrebbe toccare a Luis Henrique.

L'Atletico è quarto in classifica a 4 punti dal Madrid capolista, ultimo nel gruppetto che guida la Liga, ma giusto per capire quanto vale, a fine settembre il Real l'ha battuto 5-2, mica di poco.

Per l'Inter, stasera i gol sarà importante segnarli, non solo sfiorarli. «Mi piace guardare il bicchiere mezzo pieno. E il nostro è già pieno per trequarti», dice Chivu con la solita fiducia. Stasera probabilmente rinuncerà a Thuram, che pure ha giocato un ottimo derby, per evitare di sovraccaricarlo al rientro dall'infortunio.

Bonny o Pio quindi al fianco di Lautaro, che ammette «col Milan abbiamo giocato una buona partita, ma ci manca ancora qualcosa e dobbiamo capire cosa». Per il Toro c'è anche il faccia a faccia con Julian Alvarez, compagno e rivale di posto nella Seleccion campione del mondo. La sfida nella sfida.

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