L'uomo che inventò il rallenty (ma non il Var)

Addio al giornalista Carlo Sassi, giornalista educato di un tempo antichissimo eppure moderno nell'innovazione

L'uomo che inventò il rallenty (ma non il Var)
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Ma che ne sanno quelli del Var e dell'arbitro con la telecamera sopra l'orecchio? Che cosa possono sapere di Carlo Sassi, giornalista educato di un tempo antichissimo eppure moderno nell'innovazione? All'età di anni 95 il signor Sassi Carlo, milanese, ha concluso la sua esistenza, è stato l'uomo che inventò il rallenty, parola inesistente ma che rendeva il significato, prima che venisse definito moviola. Era la Domenica Sportiva di Enzo Tortora, era football di passione e narrazione, Sassi, con la consulenza tecnica del montatore Heron Vitaletti, fermò l'immagine del gol di Gianni Rivera, pareggio milanista nel derby, ottobre del '67: il pallone calciato dal capitano batte contro la traversa, rimbalza sulla linea bianca, uno sbuffo di polvere di gesso, D'Agostini, l'arbitro, assegna il gol, Facchetti reclama, meraviglioso il titolo de La Stampa: «Discussioni (con calma) negli spogliatoi», oggi sarebbero tumulti. Sassi non si scompose, illustrò l'episodio, individuò la nuvola di gesso, dunque la «quasi rete», l'idea geniale rappresentò l'inizio di una nuova epoca del calcio in tivvù.

Al tempo, le immagini erano resoconti filmati, nessuna diretta delle partite, Sassi seguiva alla radio «Tutto il calcio», prese ad annotare gli episodi, cercando poi il fotogramma migliore. Due anni dopo, nel '69, nacque ufficialmente la moviola.

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