Vocine interne segnalavano Neres e Lang a capo del partito di minoranza, quasi in opposizione alla vecchia guardia: questioni di gerarchie che hanno fatto traballare di brutto gli equilibri dello spogliatoio all’interno del quale lo stesso Conte si è messo in discussione. È vero che le assenze lo hanno costretto a rivoluzionare ancora una volta modulo e uomini ma per quelle strane e belle storie che solo il calcio sa spesso raccontare, ieri è accaduto che proprio il brasiliano e l’olandese hanno rivoltato l’Atalanta nel primo tempo, accompagnandola sull’orlo del baratro e annullando di fatto tutti i bei propositi e la voglia di ricominciare di Palladino, mai ritorno fu più amaro per il tecnico nella sua Napoli.
Tra sue squadre impaurite e bloccate nelle marcature individuali, la differenza poteva farla una ripartenza oppure un errore difensivo. Neres a destra e Lang a sinistra in quei buchi si sono infilati a meraviglia castigando un’irriconoscibile difesa bergamasca: Hojlund l’ha attratta fuori, le incursioni dei due esterni l’hanno fatta crollare. Di sinistro la doppietta del sudamericano che ha sfruttato inattese e invitanti praterie, di testa il tris del rapper svettato in mezzo a una difesa imbambolata.
Troppo brutta l’Atalanta per essere vera, e allora subito il doppio cambio che le restituisce una fisionomia più veritiera, dentro un vero centravanti che garantisce un peso specifico al gioco offensivo: Scamacca crea, segna, sviluppa gioco fuori area napoletana e garantisce spazi a De Ketelaere e Lookman assenti nel primo tempo.