Allenatori che sono stati ex calciatori, più o meno di successo. Ma la statura di un uomo non si misura solo dall’altezza dei titoli vinti in carriera. Prendete Max Allegri, ad esempio: da giocatore non è stato un fenomeno, ma da allenatore si, eccome. Eppure il mister dei tanti trofei vinti non si è mai montato la testa e gli amici di un tempo non li ha mai dimenticati. Compreso qualche allenatore e presidente che hanno creduto in lui quando era un giovane centrocampista: non un fuoriclasse, ma tutt’altro che banale; ottima tecnica e notevole acume tattico.
Piedi buoni che mister Giovanni Galeone al Pescara seppe valorizzare al meglio e, anni prima, il presidente del Pisa, Romeo Anconetani, lanciò alla grande prendendolo dal Livorno in serie B e facendolo esordire in A in un lontano Pisa-Milan datato 11 giugno 1989. Max aveva allora 21 anni e non è un caso che qualche giorno fa, proprio in occasione di Milan-Pisa, l’ormai ex ragazzo Massimiliano (che oggi di anni ne ha 58) abbia affettuosamente (e spontaneamente) ringraziato il suo antico presidente Romeo Anconetani (scomparso nel 1999) che 37 anni credette in lui aprendogli le porte del calcio importante: “Un grande visionario. Conservo un bellissimo ricordo”. Una dimostrazione di affetto che non è passata inosservata sugli occhi del figlio di Romeo Anconetani, Adolfo, che ha sempre seguito il padre nei lunghi anni di presidenza alla guida del club pisano.
“Le parole di Allegri mi hanno commosso e avrebbero commosso anche mio padre - racconta al Giornale Adolfo Anconetani -. Max è sempre stato una perdona onesta e un gran signore che ha scelto nel suo staff persone altrettanto perbene. Se da allenatore ha vinto tanto, il motivo è anche questo. Con mio padre Max aveva un rapporto speciale, ma papà era amato da tutti e in tanti ancora oggi non lo hanno dimenticato, a dimostrazione che si è seminato bene… Un aneddoto: Max aveva scelto Romeo come testimone di nozze, ma il giorno del matrimonio ci fu un colpo di scena.
Il futuro sposo telefonò e gli disse: “Presidente mi scusi, ma ci ho ripensato: non mi sposo più”. Papà rimase per un attimo zitto. Poi scoppiarono a ridere insieme”. Ma non era uno scherzo, Max aveva proprio deciso di dribblare l’altare. Facile per uno dai piedi buoni come lui…