Calcio

Gli occhi lucidi di Ranieri dopo la rimonta del suo Cagliari

Sotto di due reti, il Cagliari ha ribaltato la partita vincendo 3-2 contro il Parma, semifinale di andata di playoff di Serie B. Il tecnico, Claudio Ranieri, dopo il terzo gol a stento ha trattenuto le lacrime

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Il primo tempo si era chiuso 0-2. Una vera e propria batosta per il Cagliari di Claudio Ranieri, di fronte al Parma, nella gara di andata della semifinale di playoff di Serie B. Nella seconda parte della partita è successo di tutto, coi tifosi sardi che hanno avuto il privilegio di godere di quelle emozioni che solo il calcio è in grado di donare. La reazione dei rossoblu è stata incredibile: prima Luvumbo al 23’, poi su rigore è arrivato il pari di Lapadula. Nel finale è stato ancora Luvumbo ad andare in gol, un gran gol, che ha regalato ai sardi la vittoria. La gara di ritorno, quando verrà staccato il biglietto per la finale, è in programma sabato al Tardini di Parma il 3 giugno alle ore 20.30. Fin qui la cronaca, ora le emozioni. Che sono state tante, davvero tante e incredibili all'Unipol Domus Arena di Cagliari.

Ranieri si è commosso, sfiorando le lacrime, come le telecamere a bordo campo hanno immortalato. Il mister rossoblu aveva gli occhi lucidi e sbuffava, per poter gestire la forte emozione. Il suo cuore, abituato a mille battaglie e mille palcoscenici, in Italia e non solo, deve aver faticato non poco a gestire quello sbalzo emotivo. Dallo 0-2 al 3-2, una rimonta pazzesca, che non pone fine alla disfida ma, di certo, ridà speranze alla sua squadra. La speranza di poter credere ancora al sogno, quello di tornare in Serie A.

Si era commosso anche lo scorso gennaio, all'esordio sulla panchina del Cagliari. Un ritorno, per lui, dopo 30 anni. Quella volta spiegò così la sua reazione: "Faccio questo lavoro per l’emozione. Vedere lo stadio così pieno è stato bello e questo entusiasmo andava ripagato. Sono moderatamente soddisfatto, con questa vittoria (il Cagliari vinse 2-0 con il Como rilanciandosi in chiave playoff, ndr) abbiamo guadagnato autostima. Ma io metto l'elmetto e pedalo. So dove voglio arrivare, non mi interessa dove stavamo e dove siamo. Complimenti alla squadra, quello che non è andato bene lo dirò alla squadra lunedì: ho registrato man mano quello che non mi piaceva sull'orologio, oggi con la tecnologia si può prendere appunti anche così. C’è chi scrive sui taccuini io invece parlo, così riesco a ricordarmi i i momenti importanti da riguardare dopo la partita e faccio prima...".

La stessa reazione emotiva l'aveva avuta, all'Olimpico (5 maggio 2022), quando la Roma conquistò la finale di Conference League battendo il Leicester. Ranieri, che aveva vinto la Premier League proprio col Leicester, nel 2016, e guidato due volte i giallorossi, in quella occasione Ranieri siedeva sugli spalti, come un normale spettatore. A un certo punto fu omaggiato dai tifosi della Roma. Lui gradì e, anche quella volta, si commosse.

Sono belle queste emozioni, non c'è nulla di male e niente di cui vergognarsi. A settantuno anni suonati può capitare di commuoversi per un gol, una rimonta clamorosa o un coro della Curva in cui vieni acclamato. Anche se alleni da 37 anni, anche se hai vinto una Premier League con un club che mai vi era riuscito prima in 132 anni di storia, con una squadra che era partita per salvarsi e la cui vittoria era stata quotata, dai bookmakers, 5000 a uno. Forse abbiamo scoperto uno dei segreti di Ranieri: in un calcio sempre più ricco e patinato, pieno giocatori vip straviziati, è ancora in grado di dare piena cittadinanza al cuore e alle emozioni.

Quello stesso cuore che anima milioni di tifosi in tutto il mondo, facendoli sognare e disperare.

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