La scena di un portiere che, prima dell’incontro decisivo per lo scudetto, spala la neve davanti alla sua porta (quella del campo di gioco, non della sua abitazione) è una scena che sembra uscire da una favola.
Nel football professionistico di oggi (ma pure in quello di ieri) non c’è spazio per le fiabe. I giocatori spalatori sono personaggi epici che bazzicano solo le “Cialtron League” dei campetti di periferie dove ancora vanno in scena le sfide tra scapoli (sempre di più) e ammogliati (sempre di meno). Eppure, qualche volta, il miracolo, può avvenire anche nel calcio “che conta” (beh, fino a un certo punto…).
Certo, per assistere al prodigio bisogna trasferirsi in un posto un po’ fuori mano: esattamente nella Canadian Premier League, la “massima divisione canadese”, dove ieri l’Atletico Ottawa ha conquistato il titolo battendo 2-1 ai supplementari il Cavalry sotto una tempesta di neve che ha gelato i muscoli ma ha sciolto il cuore del portiere dell’Atletico che - compreso che le “avverse condizioni climatiche” potevano mettere a rischio la praticabilità del campo - pur di non far rinviare la partita più importante della stagione, si è messo a spalare l’area di rigore ormai imbiancata dalla coltre bianca; esempio endemico, e così anche altri giocatori hanno cominciato a seguire il suo esempio. Obiettivo raggiunto, e arbitro che pur sotto la tormenta e a -8 gradi sotto zero ha dato il fischio di inizio. Risultato finale: 2 a 1 per l’Atletico con gol della vittoria siglato da tal David Rodriguez con una rovesciata spettacolare.
Poi il bomber ha spento L’entusiasmo
tuffandosi in un cumulo di neve a bordo campo: proprio quello che aveva volenterosamente spalato il suo portiere, subito corso ad abbracciarlo. I 1300 spettatori sugli spalti hanno applaudito calorosamente. Meteo permettendo.