Maxi condanna al Paris Saint Germain, che dovrà 61 milioni di euro al proprio ex giocatore Kylian Mbappé. Il tribunale del lavoro di Parigi ha condannato il club a corrispondere la somma al calciatore per bonus e stipendi non pagati a partire dalla scadenza del suo contratto nel 2024. Il tribunale, composto da due rappresentanti del datore di lavoro e due rappresentanti dei lavoratori, ha respinto la riclassificazione dei suoi contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato (CDI). La sentenza lascia comunque una speranza al Psg, che potrà contestarla in appello.
Un duro braccio di ferro
Davanti ai giudici del lavoro è stato un vero e proprio braccio di ferro, coi legali di Mbappé che hanno chiesto in tutto 263 milioni: 44,6 per il licenziamento senza giusta causa, 40,4 milioni di premio al momento della firma, 37,5 milioni di lavoro dissimulato.
Da parte sua il club chiedeva 440 milioni contestando al campione francese una condotta sleale, mancanze gravi a impegni contrattuali e per aver nascosto la propria volontà di non prolungare il contratto, per un anno intero (dal luglio 2022 al giugno 2023), negando al Psg di incassare un'ingente somma per il suo trasferimento. Si parla di almeno di almeno 180 milioni di euro, quanto era stato pagato il cartellino per acquistarlo dal Monaco.