Sorteggio Mondiali, come sono le avversarie dell'Italia

Gli irlandesi sono arrivati terzi dietro Germania e Slovacchia. Il loro leader, Conor Bradley, gioca nel Liverpool. La Bosnia, seconda nel girone, è stata trascinata dai gol dell'eterno Dzeko. Il Galles non ha più Bale ma in attacco può essere insidioso, mentre in difesa non è il top

Sorteggio Mondiali, come sono le avversarie dell'Italia
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L'urna ha parlato: per accedere ai Mondiali 2026 l'Italia dovrà superare prima l'Irlanda del Nord, e poi la vincente tra Galles e Bosnia-Erzegovina. Cerchiamo di capire come sono le nostre avversarie e chi dovranno temere di più gli uomini di Gattuso.

L'Irlanda del Nord

Dobbiamo aver paura dell'Irlanda del Nord? Se guardiamo al ranking Fifa no, visto che gli azzurri sono dodicesimi mentre gli irlandesi sono al 69° posto. Il problema, però, è che come la storia ci insegna il calcio non si fa con gli astrusi conteggi della Fifa ma con le partite, e sul campo tutto è possibile. Vedasi la clamorosa debacle del 1966 con la Corea del Nord, e le più recenti eliminazioni con la Svezia (2017) e la Macedonia del Nord (2022).

Nel girone di qualificazione l'Irlanda guidata da Michael O'Neill si è piazzata al terzo posto nel gruppo vinto dalla Germania, contendendo fino all'ultimo alla Slovacchia il secondo posto. È stata ripescata grazie al primo posto nel suo girone (Lega C) in Nations League: tra le sue avversarie c'erano Bulgaria, Bielorussia e Lussemburgo. La stella della squadra è Conor Bradley, terzino del Liverpool ma che in nazionale gioca più avanti. Squadra molto fisica, con diversi elementi che giocano in Championship (la serie B inglese), l'Irlanda del Nord ha partecipato l'ultima volta ai Mondiali quarant'anni fa (Messico 1986).

Undici i precedenti con l’Italia, con un bilancio di sette successi per gli Azzurri, 3 pareggi e una sola rovinosa sconfitta, il 2-1 che il 15 gennaio 1958 a Belfast costò alla nostra Nazionale la mancata partecipazione al Mondiale. Si è giocato a Belfast anche il più recente confronto tra le due nazionali, lo 0-0 nell’ultimo incontro di qualificazione al Mondiale di Qatar 2022 che costrinse gli Azzurri ai play-off.

Questa la formazione tipo (3-4-2-1): Peacock-Farrell; Hume, Ballard, McNair; Bradley, Lyos, Saville, Devenny; Galbraith, Price; Donley. Ct. O'Neill

Bosnia Erzegovina

Ha chiuso il girone H al secondo posto con 17 punti, a due punti dall’Austria (19) davanti a Romania e Cipro. Ha fatto un buon cammino nelle qualificazioni, trascinata da Edin Dzeko (cinque reti nel girone) e da giocatori di ottima prestanza fisica. Guidata dal ct Sergej Barbarez (nominato nell'aprile 2024), la nazionale bosniaca i migliori risultati storicamente li ha ottenuti adottando un approccio offensivo, basato sul controllo del possesso palla e sulla creatività dei propri giocatori chiave. La stella senza dubbio è Dzeko, attaccante della Fiorentina ed ex Roma e Inter. È lui il punto di riferimento in attacco e il miglior marcatore della storia della nazionale, che attualmente è al 71° posto nel ranking Fifa. In attacco da non sottovalutare Demirovic (al momento fuori causa per infortunio al piede) e Tabakovic. A centrocampo Tahirovic e Gigovic offrono un buon dinamismo, mentre Malic e Kolasinac, in difesa, danno solidità alle fasce. La rosa ha esperienza internazionale anche se la Bosnia sino ad ora non ha ancora dimostrato di sapersela cavare con squadre di prima fascia.

Questa la formazione tipo (4-2-3-1): Vasilj; Malic, Katic, Muharemovic, Mujakic; Sunjic, Tahirovic; Memic, Gigovic, Alajbegovic; Dzeko. Ct. Barbarez

Edin Dzeko
L'eterno bomber Edin Dzeko

Galles

Seconda nel girone J con 16 punti, dietro al Belgio (18) e davanti a Macedonia del Nord, Kazakistan e Liechtenstein. Trentaduesima nel ranking Fifa, pur non avendo più Gareth Bale (111 presenze e 41 gol), per anni leader indiscusso dei gallesi, la nazionale guidata da Craig Bellamy ha messo a segno qualcosa come 21 gol nel proprio girone, dimostrando una notevole prolificità. Ne sa qualcosa la macedonia del Nord, sconfitta per 7-1: exploit che ha gasato a mille l'ambiente gallese. La cosa più difficile, ne siamo certi, è affrontare il Galles in trasferta, perché il pubblico del Cardiff City Stadium può essere davvero travolgente. Gli undici gol subiti nel girone, al contempo, evidenziano che la squadra di Bellamy non è molto rocciosa nelle retrovie, e questo potrebbe metterla in crisi di fronte a un'avversaria dotata di un superiore tasso tecnico come l'Italia. Chi tenere d'occhio: il bomber Harry Wilson (Fulham), che nelle eliminatorie ha timbrato cinque volte. Una decina di elementi giocano in Premier, tra tutti segnaliamo la punta Brennan Johnson (Tottenham) e il terzino Neco Williams (Nottingham Forest).

Questa la formazione titolare (4, 2, 3, 1): Darlow, Roberts, Rodon, Mephan, Davies, Ampadu, James, Johnson, Wilson, Thomas, Brooks. Ct Bellamy

Harry Wilson, nazionale
Harry Wilson, dal sito faw.cymru

Il fattore campo della eventuale finale

Se come tutti gli appassionati italiani si augurano gli Azzurri raggiungeranno la finale dei play off, l'Italia giocherà il 31 marzo in trasferta. Lo ha stabilito il sorteggio Fifa a Zurigo; la partita si giocherà infatti in casa della vincente tra Galles e Bosnia, dunque a Cardiff o a Sarajevo.

Nel primo caso si giocherebbe nella bolgia del Cardiff City Stadium, oppure al Millenium Stadium, tempio del rugby e scenario della finale di Champions persa dalla Juventus nel 2017. Nel caso della Bosnia, invece, si dovrebbe giocare a Sarajevo, anche se l'impianto presenta dei problemi strutturali e, proprio per questo, di recente la nazionale ha giocato le gare di casa a Zenica.

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