La seconda semifinale della final four di Supercoppa italiana si decide per la prima volta con la lotteria dei calci di rigore. Nei 90 minuti, infatti, Bologna ed Inter si erano combattute ad armi pari, con l’undici di Italiano più convincente nel primo tempo mentre i nerazzurri avevano creato i maggiori pericoli nella ripresa. Alla rete fulminea di Thuram ha risposto dal dischetto Orsolini dopo un fallo di mano di Bisseck mentre le diverse occasioni nella ripresa hanno visto Ravaglia e Martinez negare la gioia del gol a Lautaro e Fabbian. L’accesso alla finale viene deciso per la prima volta dal dischetto: tanti errori da una parte e dall’altra ma, alla fine, il pallone decisivo è sui piedi del lungodegente Ciro Immobile. L’ex laziale rimane gelido dagli undici metri e spiazza Martinez consegnando all’undici di Italiano il biglietto per la finalissima di lunedì che lo vedrà di fronte al Napoli campione d’Italia di Antonio Conte.
Thuram chiama, Orsolini risponde
Dopo la netta vittoria del Napoli sul Milan, l’Inter si presenta in campo per cercare l’accesso alla finale della Supercoppa italiana con una formazione all’insegna di un pesante turnover. Chivu fa riposare il capitano Lautaro Martinez per far partire dal primo minuto Bonny, inserisce Martinez in porta, De Vrij in difesa e Zielinski sulla mediana. Italiano risponde con Castro unica punta ed il trio Orsolini-Odgaard-Bernardeschi a supporto: a centrocampo fiducia a Moro e all’ex Milan Pobega. La partenza dell’Inter è di quelle che fanno malissimo, visto che l’undici di Chivu trova la rete del vantaggio dopo neanche due minuti: dopo una palla persa da Orsolini, Bastoni mette un cross perfetto per la spaccata spettacolare di Thuram, che lascia zero speranze a Ravaglia. I nerazzurri approfittano del momento di sbandamento per sfiorare il raddoppio un paio di minuti dopo, quando Bonny scarta tutti ma mette a lato il tiro. Dopo la partenza sparata dell’Inter, il Bologna riesce a rendersi pericoloso un paio di volte con Odgaard e costringere l’undici di Chivu a difendersi dietro alla linea del pallone.

Poco alla volta il Bologna riesce a creare qualche grattacapo all’Inter: la migliore occasione arriva al 22’ ma il tiro di Bernardeschi su invito di Orsolini è troppo centrale per sorprendere Martinez. Se Zielinski è uno dei più positivi in mezzo al campo, il momento chiave della partita arriva al 31’, quando gli avanti felsinei sono scatenati nel denunciare il tocco di mano su Bisseck nel tentativo di sporcare il pallone diretto verso Castro. Ci vuole ben tre minuti prima che Chiffi vada al monitor ed esprima il suo giudizio: tocco di netto mano, è calcio di rigore. Dagli undici metri si presenta Orsolini ed il suo tiro forte e centrale inganna Martinez, che si butta a destra e rimane con un palmo di naso. Il Bologna prova a spingere forte ma le velleità offensive dei rossoblu vengono frustrate dal risultato del contatto tra Bonny e Bernardeschi, che vede l’ex juventino avere la peggio. Dopo l’ingresso di Rowe in campo, il Bologna soffre solo nel finale dei cinque minuti di recupero, quando prima Bonny, poi Dimarco non si vedono negare il 2-1 da un Lucumì attento e preciso quanto basta. Alla fine si torna negli spogliatoi su un pareggio che riflette bene quello che si è visto in campo in questo primo tempo.

Tanto equilibrio, ci vogliono i rigori
Nessun cambio durante l’intervallo ma, appena si torna in campo, è il Bologna a partire in maniera più aggressiva. L’Inter ci mette un po’ a carburare ma nel giro di quattro minuti prima c’è il cross sballato di Dimarco dopo una bella discesa, poi ci vuole un intervento millimetrico del solito Lucumì per evitare che Bonny riceva un gran passaggio in mezzo di Mkhitaryan. Al 53’ si fa vedere per la prima volta Luis Henrique che, dopo una serie di finte e controfinte lascia partire un tiro secco sul primo palo che Ravaglia mette in angolo. Un paio di minuti dopo per poco De Vrij non la combina grossa nello scambiare con Martinez, che è costretto agli straordinari per evitare che Castro devii il retropassaggio dietro le spalle del portiere iberico. Il momento chiave della ripresa arriva al 55’, quando un intervento scomposto di Heggem su Bonny lascia zero dubbi al signor Chiffi, che indica subito il dischetto. Mentre il rigorista Zielinski è sul dischetto per rendere il favore ad Orsolini, il Var richiama al monitor Chiffi: l’arbitro veneto cambia idea e considera non falloso il contatto tra i due giocatori coinvolti. Italiano decide di operare un altro cambio per aiutare i suoi a salire con più regolarità: fuori un opaco Orsolini, spazio a Cambiaghi, che si rende subito pericoloso dopo aver vinto un contrasto con Bisseck. Ad attaccare con maggiore insistenza, però, è l’undici di Chivu ma, a parte il lancio lungo di Barella che Thuram non aggancia al volo in area, questa Inter non sta riuscendo a creare vere e proprie palle gol.

A Chivu la situazione non piace per niente il che spiega perché decida di cambiare tutto a 20 minuti dal triplice fischio: fuori Thuram, Mkhitaryan e Luis Henrique, spazio al capitano Lautaro Martinez, a Diouf ed a Frattesi. La risposta di Italiano arriva al 75’ ed è un triplice cambio molto offensivo: fuori Pobega, Castro ed Odegaard, entrano in campo Fegurson, Fabbian e Ciro Immobile. Se l’Inter continua ad esprimere una mole ed una qualità di gioco nettamente superiore, superare l’arcigna difesa degli emiliani non è affatto semplice. Il ritmo dei nerazzurri è nettamente superiore ma per superare la guardia dei difensori rossoblu servirebbe più tecnica e precisione. Tra i nuovi entrati, niente male l’impatto di Diouf sulla destra: all’80’ è proprio il suo buon lavoro a fornire un ottimo assist in mezzo per Lautaro, che però trova la deviazione puntuale di Ravaglia. Gli ultimi minuti della ripresa sono tutti a favore dell’Inter con Dimarco che non trova la porta dopo un’azione confusa in area mentre il portiere felsineo risponde da suo pari al tiro di Lautaro. La difesa rossoblu è però sempre più stanca e, nel giro di qualche minuto, prima Bastoni e poi De Vrij non trovano lo specchio della porta da ottima posizione.

Mentre la testa di molti è già ai calci di rigore, l’ex Fabbian si ritrova tra i piedi la palla buona per il vantaggio: non male il suo tiro, splendida la parata di Martinez che salva l’Inter. Alla fine, però, per decidere chi contenderà al Napoli la Supercoppa italiana ci vogliono i calci di rigore. Se Lautaro e Ferguson sono perfetti dagli undici metri, Bastoni si fa ipnotizzare da Ravaglia: a metterci una pezza enorme ci pensa Martinez, che intuisce il tiro di Moro e lo para. Barella tira altissimo ma Miranda fa altrettanto male: Ravaglia ha vita facile sul tiro di Bonny mentre Rowe è gelido e spiazza Martinez. De Vrij è fortunato, visto che il tiro si stampa sulla traversa prima di entrare in porta ma il pallone decisivo è tra i piedi di Ciro Immobile che spiazza Martinez e consegna al Bologna la finale della Supercoppa italiana.
La sequenza dei rigori
L. Martinez (I) – GOL
Ferguson (B) – GOL
Bastoni (I) – PARATA
Moro (B) – PARATA
Barella (I) – FUORI
Miranda (B) – FUORI
Bonny (I) – PARATA
Rowe (B) – GOL
De Vrij (I) – GOL
Immobile (B) - GOL
Il tabellino
BOLOGNA (4-2-3-1): Ravaglia; Holm, Heggem, Lucumí, Miranda; Moro, Pobega; Orsolini (63’ Cambiaghi), Odgaard, Bernardeschi (39’ Rowe); Castro. Allenatore: Vincenzo Italiano
INTER (3-5-2): J.Martinez; Bisseck, de Vrij, Bastoni; Luis Henrique (70’ Diouf), Barella, Zielinski (86’ Sucic), Mkhitaryan (70’ Frattesi), Dimarco; Thuram (70’ L.Martinez), Bonny. Allenatore: Cristian Chivu
Marcatori: 2’ Thuram (I), 35’ Orsolini (rig) (B)
Arbitro: Daniele Chiffi (Padova)