
Uno spareggio per conquistarsi il posto nell’Europa più prestigiosa. Ma anche la sfida di Tudor alla sua ex squadra: l’anno scorso sostituì Sarri in casa Lazio, 79 giorni nei quali arrivarono i risultati (biancocelesti portati in Europa League dall’anonimo centro classifica) ma non mancarono le polemiche tanto da arrivare alle dimissioni del croato; in questa stagione ha preso il posto di Thiago Motta, tenendo la Juve in sofferta linea di galleggiamento nella corsa al quarto posto.
«Penso solo al presente, dico solo che si è fatto un grande lavoro, alla Lazio auguro solo il meglio», ha detto ieri Tudor, chiamato a sfatare il tabù trasferta: la sua Juve non è infatti ancora riuscita a vincere
lontano dallo Stadium e in altri due scontri diretti con Roma e Bologna sono arrivati solo due pareggi. Il passato con il club di Lotito (che ieri ha compiuto 68 anni) parla di 79 giorni di veleni nonostante i 18 punti in nove partite. Ottenuto il traguardo europeo, la Lazio voleva confermarlo nonostante le frizioni avute con mezzo spogliatoio, ma quando il croato chiese le cessioni di Rovella e Guendouzi, sui quali invece la dirigenza biancoceleste credeva, si arrivò al divorzio. E a un durissimo striscione della tifoseria contro il tecnico.
Tudor non vuole nemmeno sentire la parola finale, citata anche dal portiere laziale Mandas alla vigilia, per la sfida di oggi: «Da sei partite si parla solo di finali, io rispondo che ci sono ancora nove punti in palio. Questa è la sfida più importante perchè arriva per prima. E sono convinto che la Juve andrà in Champions».
L’allenatore annuncio che Vlahovic sta bene (ma dovrebbe iniziare Kolo Muani) e Gatti andrà in panchina. Spettatori d’eccezione, in arrivo dal limitrofo Foro Italico, Alcaraz (amico del laziale Patric) e Paul, che giocherà stamattina contro Bautista Agut.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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