Calcioscommesse, Abete: "Giustizia non è a proprio uso"

Il presidente della Figc ripropone Palazzi e Mastrandrea alla procura: "Fiducia massima negli organi di giustizia sportiva"

Calcioscommesse, Abete: "Giustizia non è a proprio uso"

Nonostante le polemiche alla fine del processo sportivo sul calcioscommesse, il procuratore Stefano Palazzi, il presidente della Corte federale, Gerardo Mastrandrea, e quello della Disciplinare, Sergio Artico, resteranno al loro posto per un altro quadriennio, come proporrà Giancarlo Abete.

"Quando si è protagonisti in negativo ognuno riscopre la giustizia a proprio uso e consumo. La fiducia nei confronti degli organi di giustizia sportiva è massima, queste realtà vanno rispettate", ha spiegato il presidente della Figc, "Un giudice può come tutti giudicare bene o male, tutti possono criticare: ma va riconosciuta la funzione della giustizia che non è appiattita sugli interessi. Chi attacca non sa che la separazione dei poteri è garanzia di democrazia anche nello sport".

E poi ha aggiunto: "Ognuno si assume le proprie responsabilità: il calcio non e proprietà privata, il miglioramento delle persone nel calcio deve essere fatto a 360 gradi e non bisogna bypassare le competenze federali".

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