Meloni e la rivincita sui profeti della crisi. "Fitch conferma: la strada è giusta"

Foti: pensare che pronosticavano sventure. La premier: riconosciuto il nostro impegno

Meloni e la rivincita sui profeti della crisi. "Fitch conferma: la strada è giusta"
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Giorgia Meloni non è mai stata una fan delle agenzie di rating, al punto che nel 2012 l'allora deputata del Popolo delle libertà firmò persino un'interrogazione parlamentare per chiedere al governo Monti cosa intendesse fare per "contrastare l'azione di delegittimazione del nostro Paese" da parte di società di rating che operano "asserragliate nei loro grattacieli" e "senza alcuna responsabilità". Passati tredici anni, molte perplessità restano. Ma non al punto di non rivendicare quella che è la seconda promozione incassata dall'Italia negli ultimi sei mesi: ad aprile Standard & Poor's ha alzato il nostro rating da BBB a BBB+ con un outlook stabile e nella tarda serata di venerdì anche Fitch ha fatto lo stesso. Non un dettaglio, perché una maggiore reputazione finanziaria del nostro Paese ha come conseguenza che gli investitori percepiscono come più basso il rischio di insolvenza dell'Italia. E questo a Meloni non può che far piacere.

Intanto perché - prima e dopo le elezioni del settembre 2022 - il centrosinistra, un corposo pezzo della Commissione Ue e più in generale il mainstream sono andati avanti per mesi a profetizzare l'instabilità finanziaria dell'Italia e uno spread destinato a schizzare alle stelle. Le cose sono andate diversamente e fra un mese esatto il governo Meloni salirà sul gradino più basso del podio degli esecutivi più longevi della storia italiana. Il terzo su 68. Un traguardo che è sinonimo di stabilità e che incide non poco nelle valutazioni delle agenzie di rating. Inevitabile, dunque, che la premier si goda con soddisfazione quella che è una sua personale rivincita. "La promozione di Fitch - dice - è la conferma che il percorso del nostro governo è quello giusto. Conti in ordine, responsabilità nelle scelte di bilancio e l'economia che si rafforza grazie all'aumento dell'occupazione". "Questi non sono slogan - aggiunge Meloni - ma risultati concreti". E ancora: "Siamo consapevoli delle sfide che ci attendono crescita, debito, sostenibilità ma oggi possiamo guardare avanti con orgoglio perché il nostro impegno viene riconosciuto e questo ci dà ulteriore forza per fare sempre di più, per l'Italia e le sue famiglie".

Parole, quelle della premier, a cui fa seguito la consueta batteria da parte degli esponenti di Fratelli d'Italia che rivendicano il lavoro del governo sul fronte dei conti e la sua affidabilità sull'economia. Dai capigruppo di Camera e Senato Galeazzo Bignami e Lucio Malan, al presidente della commissione Finanze di Montecitorio Marco Osnato passando per Francesco Filini, Antonio Giordano e tanti altri. È il termometro di quanto la promozione di Fitch sia considerata importante a via della Scrofa. Perché, spiega Tommaso Foti, "a fronte di tante sventure che venivano profetizzate attorno al bilancio dello Stato e all'avvento del governo Meloni, siamo passati da una classificazione da titoli spazzatura a un miglioramento notevole che avrà anche degli effetti per quanto riguarda i tassi di interesse". Insomma, aggiunge il ministro per gli Affari europei, "promossi dagli elettori e promossi anche dagli istituti competenti a valutare le politiche di bilancio".

Un successo che Meloni potrebbe rivendicare nuovamente già stamattina, quando chiuderà all'Eur la quattro giorni di Fenix, la festa di Gioventù nazionale, l'organizzazione giovanile di Fratelli d'Italia. Un appuntamento che si incrocia con la kermesse della Lega a Pontida, che si aprirà oggi alle 10. Una sorta di sfida a distanza dai rispettivi palchi tra la premier e Matteo Salvini.

Poi Meloni partirà alla volta di New York, dove martedì e mercoledì parteciperà all'80esima Assemblea generale delle Nazioni Unite, mai come in questa occasione divisa e conflittuale sui dossier più importanti. Dall'Ucraina al Medio Oriente.

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