Il calendario dei baby Moratti: un anno in compagnia dei cani

«Avrei dovuto nascere in una foresta». Gilda, 34 anni, figlia del sindaco Letizia Moratti, sintetizza così il suo amore sfrenato per la natura. «Visto che abito in città - spiega - faccio di tutto per aiutare gli animali». L’ultima iniziativa è un calendario: dodici fotografie di cani, ex trovatelli, scattate dal fratello Bebe: primi piani commoventi e pieni di tenerezza. «Sono tutti randagi che sono stati adottati e abbiamo voluto inserire nel calendario anche una foto della loro nuova famiglia». Un buon augurio per gli altri cuccioli in cerca di una cuccia calda e costretti a vivere per strada o nelle gabbie di un canile.
Il calendario serve a raccogliere fondi da destinare ai randagi: per le vaccinazioni, il cibo, le cure. Serve a promuovere la campagna delle adozioni del 2011 e a costruire un nuovo canile a Ghilarza, in provincia di Oristano. Ora ne esiste uno fatiscente ricavato tra le lamiere di amianto, tanto che anche la custode si è ammalata di tumore a furia di vivere lì.
A gennaio ci si aspetta inoltre che gli abbandoni dei cani raggiungano cifre elevate. «Tante volte - spiega Gilda - i genitori irresponsabili regalano un cucciolo ai figli. Poi, per non tenerlo a casa, dicono che è scappato, quando invece lo abbandonano in mezzo a una strada. È pazzesco vedere come in Italia, soprattutto al Sud, ci sia ancora così tanto randagismo. Ci sono paesi come la Thailandia o l’Indonesia che sono organizzati meglio». Dopo aver vissuto per anni in Inghilterra, Gilda è tornata in Italia e non credeva ai suoi occhi: «Mi sono detta: mio Dio quanto siamo indietro, ci sono una sacco di sindaci inadempienti». Il suo appello e quello dei volontari dell’associazione Amoglianimali è rivolto a tanti comuni italiani perché promuovano e sostengano i costi delle sterilizzazioni. A Milano è già così. Merito del sindaco? «Sì, ma non posso dirlo io, ovviamente sono di parte». Per quel che può, Gilda si dà da fare, raccoglie le denunce di maltrattamento degli animali che arrivano dalla Spagna, promuove campagne e adozioni. E il suo aiuto non manca mai al rifugio Baratieri, il canile di Arzago d’Adda con cui collabora. «In questo periodo abbiamo le gabbie piene - racconta - ma un piccolo spazio per i cani che ci arrivano lo recuperiamo sempre, non possiamo mica lasciarli per strada».
E quando proprio non c’è spazio, allora Gilda un posto lo trova lo stesso: a casa sua. Dove ormai vive una vera e propria banda di trovatelli. C’è il bassotto Cassapanca, c’è Bianca, meticcio tra schnauzer e spinone, c’è Alabama, metà golden e metà lupo, proveniente da Modica. Cleopatra è un maremmano che arriva da Matera. E poi ci sono i gatti: Sumba e Leone, salvato dopo che erano stati gettati via assieme alla mamma morta, Sisso, ex condomino del Castello Sforzesco, e infine Linda, sbucata un giorno da un tombino.

Gilda ha adottato uno dei randagi di Modica, che avevano invaso le spiagge e terrorizzato la gente. Ma non si è limitata a salvarne uno: è riuscita, assieme ai suoi amici, anche a piazzare gli altri 53. «All’inizio erano aggressivi e terrorizzati. Ora stanno tutti bene».

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