Camera di commercio: a vuoto la prima seduta per il nuovo presidente

Atmosfera tesa ieri mattina in via de’ Burrò dove i nuovi componenti del Consiglio generale si sono ritrovati per eleggere il presidente della Camera di Commercio di Roma. I trentuno consiglieri - un assente giustificato per problemi di salute - sono arrivati alla spicciolata, consapevoli che la seduta sarebbe andata a vuoto dal momento che le squadre in campo non hanno trovato un accordo sul futuro presidente. L’«atteggiamento» da tenere in aula ha animato, invece, la discussione tra i diversi capannelli formatisi nel salone prima di prender posto nella sala della giunta. Abbandonare l’aula o astenersi dal voto? «Metodo» che ha suscitato il disappunto di Andrea Mondello, da ieri ufficialmente ex presidente, che non si è presentato in aula, seguendo i lavori dallo schermo allestito nel salone. Alla fine non si è raggiunta l’unanimità nemmeno su questo «punto». Una volta insediatosi il Consiglio, presieduto da Luciano Torreggiani, il consigliere più anziano, e dopo i ringraziamenti a Mondello, Aurelio Regina, presidente della Uir, ha preso la parola augurandosi che «qualsiasi atteggiamento» le parti avessero avuto in aula venisse considerato «rispettoso nei confronti dell’obiettivo di arrivare a un presidente e a un progetto condiviso», annunciando di fatto l’intenzione di abbandonare l’aula assieme ai suoi consiglieri. Parlando a nome dell’Alleanza delle imprese, invece, Valter Giammaria ha anticipato l’astensione dal voto dello schieramento che sostiene la candidatura di Lorenzo Tagliavanti. In linea con Regina, Pambianchi, candidato per il raggruppamento che vede insieme Confcommercio e Federlazio, ha comunicato «l’assenza dal voto». Mentre Giancarlo Cremonesi, considerato finora l’uomo di mediazione, sul quale potrebbero convergere i voti anche degli industriali, in qualità di presidente di Confservizi, ha auspicato «che si arrivi prima possibile a un’elezione all’unanimità o perlomeno a larga maggioranza». All’appello, quindi, hanno risposto solo i 16 consiglieri «fedeli» a Tagliavanti, quelli che con il voto anche di Mondello, potrebbero portare all’elezione del direttore della Cna di Roma al terzo scrutinio, a maggioranza assoluta, fissato per il 6 settembre. Sempre che la seduta di ieri venga ritenuta valida, cioè la prima delle due che richiedono la maggioranza relativa dei voti (22 su 32 consiglieri). La prossima convocazione, intanto, è per il 21 agosto.


«Ero consapevole - ha detto Mondello - del fatto che non c’era un’intesa e ho ritenuto fortemente improprio partecipare a un’assemblea a cui sapevo si sarebbe messo in atto un metodo che non condividevo. Se mi è concesso fare una battuta, non mi piace prendere il gettone di presenza se so di non poter fare il mio lavoro».

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