Finito al centro dell'inchiesta sul calcioscommesse per una foto che lo ritrae a Scampia in compagnia di elementi di spicco di due dei più potenti clan camorristici della periferia nord di Napoli, Mario Balotelli prova a discolparsi: "Non sapevo affatto chi fossero quelle persone. Quel giorno a Napoli per strada c'era sempre molta gente intorno a me".
La visita a Scampia L’informativa descrive Balotelli, nella sua visita a Scampia, come "in compagnia di due elementi di spicco di due dei più potenti clan della periferia nord di Napoli, ovvero Salvatore Silvestri, del clan Lo Russo, e Biagio Esposito, del clan degli Scissionisti". Chi nelle ultime ore ha parlato al telefono con l’attaccante del Manchester City, riferisce che era "stupito e dispiaciuto, anche per l’effetto che la notizia avrebbe potuto avere sui suoi familiari". Inoltre Balotelli si è "arrabbiato con l’amico che lo accompagnava a Napoli e nella visita a Scampia". Una visita, racconta chi ha parlato con l’attaccante, "nata dalla curiosità di osservare da vicino i luoghi di Scampia visti nel film Gomorra. A Mario, nato a Palermo e sempre vissuto a Brescia, sembrava incredibile che potessero esistere posti come quelli descritti nel film. Ma da qui a dire che è amico di camorristi ne passa parecchio...".
Anche il procuratore smentisce Nel pomeriggio Mino Raiola, procuratore del giocatore del Manchester City, non aveva confermato, né smentito la notizia "solo perchè non so come sono andati realmente i fatti e se questi fatti si siano verificati. Quel che di sicuro è che Balotelli non ha avuto mai alcun tipo di rapporto con la criminalità organizzata. Se, e ripeto se, Mario è effettivamente andato a Scampia perché curioso di vedere quei luoghi tristemente noti, ha voluto solo soddisfare una curiosità. Certamente non sapeva che le persone con le quali si accompagnava erano legate ai clan come scrivono i carabinieri. Intorno al mondo del pallone gira tanta gente, impossibile sapere con chi si ha a che fare. E comunque questo riferimento a Balotelli nulla c’entra con le scommesse".
Le polemiche Ma le dichiarazioni di SuperMario non placano le polemiche. Ecco infatti che il prete anti camorra, don Aniello Manganiello, che per anni ha guidato una parrocchia situata proprio nel quartiere napoletano di Scampia si dice "disgustato". "Noi lottiamo da anni per riqualificare quel territorio e per dare un futuro ai giovani", ha detto il sacerdote ritenendo che certi comportamenti, anche se inconsapevoli, rendono di fatto "la camorra sempre più forte ed invincibile". Per don Manganiello, Balotelli sarebbe dovuto andare invece "nei centri, nelle parrocchie e nelle associazioni che operano sul quartiere". "Proprio nei giorni in cui Balotelli faceva il suoi tour a Scampia con la camorra rendendola ancora più forte - continua il commissario regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli che da tempo sostiene le attività del prete anti camorra - Don Aniello veniva allontanato dalla sua parrocchia".
La Figc inasprisce le pene Inasprimento delle pene per le scommesse e l’illecito sportivo, e soprattutto tolleranza zero contro l’omertà, ovvero i casi di omessa denuncia, con un aumento delle sanzioni. Sono alcune delle misure allo studio della Federcalcio, dopo lo scandalo del calcioscommesse. Le linee della modifica del codice di giustizia sportiva ai capitoli "scommesse" e "illecito sportivo" (artt. 6 e 7) saranno annunciate domani dalla Federcalcio in Giunta Coni, e poi discusse dal consiglio federale in programma giovedì prossimo. La Figc indicherà anche la via di un processo sportivo dall’iter accelerato e dai termini abbreviati, nella tutela dei diritti di difesa.
Dopo l’incontro di questa mattina tra Abete, Petrucci e Pagnozzi, un comunicato congiunto di Coni e Federcalcio ha ribadito l’esigenza di una "maggior collaborazione con gli organi dello Stato", e la stessa esigenza sarà ribadita domani in Giunta Coni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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