da Caserta
Quattrocento tra poliziotti, carabinieri e finanzieri per affrontare l'emergenza criminalità a Castelvolturno e nel Casertano. È la risposta dello Stato alla strage avvenuta due notti fa a Castelvolturno (Caserta): sei extracomunitari e un italiano uccisi nel corso di due agguati. Una strage, relativamente ai sei immigrati massacrati in una sartoria situata al chilometro 43 di via Domitiana, maturata nell'ambito di una faida tra la camorra casalese e i narcotrafficanti africani.
La decisione di inviare «personale altamente qualificato delle forze di polizia» nel Casertano è stato presa nel corso di una riunione che si è tenuta ieri al Viminale, su input del ministro dell'Interno, Roberto Maroni e alla quale hanno preso parte il capo della polizia, Antonio Manganelli, i capi di Stato maggiore dei carabinieri, Leonardo Gallitelli e della Guardia di finanza, Paolo Poletti.
Durante il vertice del Viminale è stato anche deciso di «intensificare il controllo del territorio e colpire duramente la criminalità organizzata, rafforzare al massimo l'attività investigativa e di intelligence per individuare gli autori dei recenti omicidi, per la cattura dei latitanti e dei responsabili di attività criminali, per i quali - laddove immigrati clandestini - saranno avviate con la massima celerità le procedure di espulsione».
Ma, il governo sta anche valutando la possibilità di inviare a Caserta un contingente di militari. Dovrebbe essere portato in Consiglio dei ministri martedì prossimo, il provvedimento del ministro Maroni, che rende più flessibile l'uso del contingente di tremila militari con compiti di ordine pubblico, consentendone l'impiego non solo nelle aree urbane, ma anche nelle zone dove è in corso un'emergenza criminalità.
I vertici della polizia ieri hanno tenuto anche un altro tipo di riunione operativa, presieduta dal vice capo della polizia, Nicola Cavaliere, e alla quale hanno partecipato il Servizio centrale operativo, i carabinieri del Ros e i finanzieri del Gico. Il vertice si è tenuto presso la sede interforze per verificare lo stato delle indagini sui fatti di Castelvolturno e ottimizzare al massimo l'azione di coordinamento.
Il questore di Caserta, Carmelo Casabona, intanto ha promesso il pugno duro contro le centinaia di immigrati africani che l’altro ieri avevano devastato Castelvolturno aggredendo poliziotti e cittadini durante il corteo. «Hanno sbagliato e noi su questo saremo molto duri perché chi si è reso responsabile dei reati, sarà identificato e denunciato. Non abbiamo tentennamenti. A Castelvolturno non c'è ostilità dei residenti con la comunità aficana», ha spiegato il capo dei poliziotti casertani. Una prima risposta alle violenze degli immigrati di venerdì scorso c'è già stata: una ventina di ghanesi sono stati identificati attraverso i filmati della Scientifica.
Intanto sono state ritrovate le auto usate dai killer, un'Audi A3 e una Fiat Punto. Erano lungo la strada statale Nola-Villa Literno, completamente bruciate.
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