Roma

Il Campidoglio non tratta E i pittori lasciano l’aula

Valeria Arnaldi

Venti minuti. Questa la durata dell’incontro che, ieri sera, si è tenuto in Campidoglio tra l’assessore capitolino al Commercio Franco Cioffarelli, il vicepresidente del I municipio Fabio Zuccarelli e una delegazione di pittori di piazza Navona. Oggetto della discussione, il riposizionamento degli artisti dopo lo sgombero, considerato ormai definitivo. L’irrevocabilità del provvedimento ha infastidito i pittori che hanno abbandonato la sala. «Il Comune ci ha fatto capire che non ci sono presupposti per trattative - spiega Giancarlo Provvedi, presidente dell’Associazione romana pittori ritrattisti e caricaturisti -. Dicono che non siamo una tradizione, perché lavoriamo in piazza solo da 40 anni, ma noi, in questi anni, per la piazza e il suo decoro abbiamo lottato, protestato, lavorato. Molti di noi sono invecchiati qui. Ora vogliono cacciarci, ma non andremo via tanto facilmente». A quello che definiscono un vero «muro» istituzionale, i pittori ne oppongono un altro altrettanto solido. «Vogliono che lottiamo, lotteremo - dichiara Provvedi -. Abbiamo le catene pronte per legarci alle fontane. Organizzeremo fiaccolate e proteste plateali». I pittori restano fermi sulle loro posizioni attendendo, visto che si parla di sgombero, l’arrivo delle forze dell’ordine. Nel frattempo, però, proseguono la raccolta di firme, che, in pochi giorni, ha raggiunto quota 12mila. Comune e municipio ribadiscono l’intenzione di trovare un accordo che soddisfi le esigenze di decoro e sicurezza della piazza ma anche quelle lavorative degli artisti, e promettono, in premio, di cancellare situazioni irregolari o poco chiare consolidatesi nel tempo. Sul resto non si transige: piazza Navona deve essere liberata al più presto. Al provvedimento, però, non può essere data applicazione fino a quando non saranno trovate delle postazioni alternative per gli «sfrattati». Molte e articolate le proposte. Se i pittori vorranno continuare a lavorare in gruppo, potranno farlo a Ponte Sant’Angelo o, addirittura, qualora il presidente del XVII municipio fosse d’accordo, a piazza Risorgimento. Se, invece, accetteranno di essere divisi, potranno rimanere vicini a piazza Navona. Il Comune sta, infatti, progettando di trasferirli nelle vie di accesso alla piazza, via dei Canestrai, via della Posta vecchia, via della Cuccagna, via di Pasquino, via di Sant’Agnese in Agone, vicolo delle Cinque Lune, corsia Agonale, vicolo Lorenzesi. In progetto, anche lo spostamento di un piccolo gruppo in piazza San Pantaleo. Off limits via di Tor Millina. «Piazza Navona, come fenomeno di moda, l’abbiamo creata noi - prosegue Provvedi -. Prima era deserta. Ora, piena di turisti, fa gola a molti, ma non gliela lasciamo». Intanto, domenica a mezzogiorno, a protestare saranno gli artisti di strada con uno spettacolo di burattini e giocolieri.

«Vorremmo che venissero presidente e vicepresidente del municipio - dice Marcel, delegato degli artisti - magari con figli e nipoti, per rendersi conto dell’affetto che per noi nutre la città».

Commenti