Omar Sherif H. Rida
Marco Marsilio capogruppo, Vincenzo Piso vicepresidente del Consiglio comunale: sarà questo, con ogni probabilità, laccordo che verrà ratificato nel corso della riunione del gruppo consiliare di An in programma oggi pomeriggio nella sede di via delle Vergini. Un ticket autorevole, anche se la parziale dissociazione dellarea vicina a Francesco Storace allontana lauspicata «soluzione unitaria». Una scelta, soprattutto, dai contorni politici e programmatici piuttosto definiti, come del resto emerge dai curricula dei due candidati in pectore. Giunto ormai alla terza consiliatura, legato allarea del neosenatore Fabio Rampelli, grande esperto di urbanistica, con Marco Marsilio capogruppo, An avrebbe lopportunità di marcare la sua azione in aula Giulio Cesare su quei temi che sono stati al centro della recente campagna elettorale, a partire dal nuovo Piano regolatore e dallindividuazione delle aree per l'edilizia economica e popolare.
Speculare il discorso per quanto riguarda Piso: uomo vicino allarea che fa riferimento a Gianni Alemanno (cui ha recentemente ceduto il bastone di comando della Federazione romana proprio per dedicarsi al Campidoglio), la sua sarebbe una presenza «pesante» nellufficio di presidenza capitolino e consentirebbe a unopposizione che avrà proprio in Alemanno una delle figure chiave, di influire sullorganizzazione dei lavori dellaula. Sulla questione delle nomine è intervenuto ieri lo stesso Piso: «Prima di dare conferme - spiega il consigliere di An - credo che sia giusto rispettare le prerogative degli altri consiglieri, dando al gruppo lopportunità di riunirsi e di decidere. Senza dimenticare - conclude lex federale - che mentre il capogruppo viene indicato da An, per la vicepresidenza è necessario trovare un accordo il più possibile ampio e condiviso con gli alleati».
Sembra evidente tuttavia come il ticket Marsilio-Piso faccia pendere lago della bilancia dalla parte di alcune correnti sacrificandone altre, e in particolare la cosiddetta «ala storaciana» di Fabio Sabbatani Schiuma: «Totale assenso sul nome di Marsilio - dichiara Schiuma -. No comment su quello di Piso: basta guardare i risultati del partito negli ultimi anni». «Spero che nel vertice odierno - avverte il vicepresidente uscente - prevalgano logiche meritocratiche e non correntizie. Se così non fosse si tratterebbe di un segnale negativo nei miei confronti, tale da costringermi a un gesto per tutelare la mia dignità e il buon nome del partito: ribadisco la mia totale estraneità alla vicenda Laziogate e non vorrei che mi si facessero pagare colpe che non ho». Dichiarazioni quelle di Schiuma che rafforzano lipotesi di un suo clamoroso passaggio in un eventuale gruppo misto e che Alemanno ha così commentato: «Prima della riunione - prevista per oggi - del gruppo consiliare nulla è ancora deciso: sarà solo quella la sede in cui si verificheranno, in maniera trasparente, le necessarie convergenze. Dopo ci sarà tutto il tempo per definire il ruolo di Schiuma, il cui apporto rimane fondamentale, allinterno del partito».
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