Campora (Pdl): «Vi spiego il mio voto sul Puc»

Ho avuto modo di leggere l’articolo che commentava, in modo un po’ birichino, la posizione assunta dal Gruppo PdL Genova sul Puc, ebbene mi pare necessario illustrare al meglio le motivazioni che ci hanno spinto ad essere in aula presenti non votanti, in quanto dalla lettura dell’articolo non traspaiano in modo chiaro, anzi, seppure con estremo garbo, viene criticata la posizione assunta dal nostro gruppo in aula. Ebbene ciò che differenzia noi dalla sinistra è proprio il senso di responsabilità e il fatto di accostarci alle delibere non «per partito preso», ma approfondendo gli argomenti e lavorando per Genova e per coloro che in questa città lavorano ed investono, almeno quei pochi che oggi rimangono. Nel caso di specie in aula abbiamo con forza denunciato – con interventi precisi e documentati di Enrico Musso, Guido Grillo, Giuseppe Costa, Emanuele Basso, Giuseppe Murolo e del sottoscritto - come la situazione creatasi sia addebitabile alle giunte di sinistra – Pericu e Vincenzi – infatti erano a conoscenza della questione fin dalle prime sentenze del 2002 che avevano dichiarato l’illegittimità della procedura di approvazione del Puc. Abbiamo in Sala Rossa denunciato come tale accadimento, sommato alle note vicende Spim, Sportingenova e ad uno dei debiti più alti di Italia etc., palesa un’evidente incapacità politica della sinistra. Tuttavia abbiamo deciso, insieme alla Lega, con senso di responsabilità di non votare contro perché ciò avrebbe significato assumere una posizione politica miope, senza uno sguardo al futuro, e soprattutto di indifferenza verso coloro che in questa città producono lavoro e ricchezza.

Noi siamo duri oppositori della Vincenzi, ma prima della mera speculazione politica mettiamo lo sviluppo della nostra città, il semplice no in questo caso non avrebbe sortito nulla; il fatto poi che la sinistra quotidianamente attacchi ingiustamente Berlusconi e il Pdl, rende evidente ancora più evidente la differenza tra noi e loro, ma mai e poi mai ci omologheremo ai loro comportamenti, a mio avviso, questo deve fare una forza politica matura che si propone come futura forza di governo della città. Ebbene il senso di responsabilità non sta a significare complicità, ma semplicemente amore per Genova! Un caro saluto al Giornale e ai suoi lettori. Con stima.
*CapoGruppo PDL
consiglio comunale di Genova