Canapini: «A Fregene per il bagno»

Omar Sherif H. Rida

«Un’estate al mare, voglia di remare, fare il bagno al largo...» cantava Giuni Russo in un famoso motivo di inizio anni Ottanta. Magari la «voglia di remare» o di andare al largo non sarà poi così irrefrenabile, ma su quella di immergersi nelle discusse acque di Fregene il sindaco di Fiumicino, Mario Canapini, sembra non aver dubbi. E pazienza se è stato proprio lui, appena 48 ore fa, a firmare l’ultimo divieto di balneazione, che vieta i tuffi anche a Focene e al Villaggio dei pescatori, vicino la Foce dell’Arrone (portando così a 7 i chilometri di costa «chiusi») a causa della presenza di alghe tossiche. Ieri con una nota, il primo cittadino ha annunciato urbi et orbi l’adunata odierna: «L’appuntamento per entrare in acqua tutti insieme è per le 12 di domani (oggi, ndr) a piazzale del Lido di Fregene». «Farò il bagno per dimostrare che l’acqua è balneabile e che non c’è alcun pericolo per la salute - continua Canapini -. Lo stato delle acque è lo stesso delle altre località della costa romana e regionale e i risultati degli esami lo dimostrano. Per questo è importante che tutte le associazioni, i cittadini e gli operatori di Fregene, reagiscano con forza ai tentativi di qualche “potere ignoto” di danneggiare l’immagine e l’economia della nostra località».
Ecco servita quindi l’ultima puntata di questa telenovela che vede su posizioni contrapposte Regione e Comune di Fiumicino, con la partecipazione straordinaria di Arpa, Istituto Zooprofilattico e da ultimi del prefetto di Roma, Achille Serra e del Codacons, che ieri ha presentato un esposto alla Procura di Roma per «chiedere di fare chiarezza su ciò che sta avvenendo nella zona di Fregene», dato che «potrebbero profilarsi contro ignoti le ipotesi di omissione di atti d’ufficio, concorso in inquinamento ambientale ed epidemia».
Il braccio di ferro era cominciato sabato scorso, con l’invito della Regione a Canapini affinché emanasse il divieto di balneazione per tutta la costa (che era stato revocato appena 24 ore prima), dopo aver appreso i risultati delle analisi diffusi dall’Arpa. Martedì al termine della riunione convocata da Serra, con Regione, Arpa e comune di Fiumicino, era stato stabilito di vietare la balneazione e di convocare per domani un altro tavolo tecnico, dove, alla luce degli ultimi rilevamenti, il divieto, come ha spiegato Canapini, potrebbe addirittura essere rivisto». In mezzo, la lettera di sollecito indirizzata dall’assessore regionale all’Ambiente, Filiberto Zaratti, a Canapini per esprimergli «forte preoccupazione e una lettura più attenta dei dati dell’Arpa».
Intanto ieri, complice il brutto tempo, le spiagge della località laziale sono rimaste semideserte. Anche i proprietari degli stabilimenti sembrano sul piede di guerra: già per domani i componenti dell’associazione Balnearia hanno annunciato denunce contro il Comune di Fiumicino e i Consorzi di bonifica». «I bagnanti - spiega Maurizio Mastino, uno dei proprietari dell’omonimo stabilimento, meta preferita di molti vip, sono spaventati a morte. E se nei giorni passati in molti facevano il bagno, per colpa di questa campagna denigratoria adesso non vengono neanche in spiaggia». Più realista del re anche Vittorio Villano, da 45 anni storico proprietario del Tirreno Village: «Non nascondiamo la testa sotto la sabbia, il mare di Fregene fa schifo punto e basta. È ora che gli enti locali si diano da fare».
Del resto anche gli ultimi prelievi, effettuati all’inizio della settimana nel tratto di costa incriminato, hanno evidenziato una situazione di criticità.

«I livelli della saxitossina si sono abbassati - confermano dall’Istituto Zooprofilattico - ma questo indica che ci troviamo in ogni caso in una situazione di non normalità. L’unica soluzione la darebbe il vento: se cambia la bonaccia si crea un ricambio che potrebbe spazzare via le alghe».

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