Canapini: «Giù le mani da Fiumicino e Fregene»

Daniele Petraroli

Prima le alghe tossiche, poi la task-force antiabusivi all’aeroporto e adesso si parla anche di «insetti-killer» (la notizia è apparsa su La Repubblica di ieri). Negli ultimi giorni sui quotidiani si è scritto più di Fiumicino (e in particolare di Fregene che fa parte del suo territorio comunale) che di Roma. E quasi mai per parlarne bene. Continue controversie con il Campidoglio per la questione dei vigili urbani al «Leonardo da Vinci» e con la Regione, in particolare con l’Arpa (l’Agenzia regionale di protezione ambientale), per le alghe tossiche e per la necessità di sistemare divieti di balneazione lungo chilometri di coste.
Proprio per tutelare il suo Comune ieri è intervenuto il sindaco dell’Udc Mario Canapini. E non è andato tanto per il sottile. «Si vuole impedire la rinascita di Fregene - ha tuonato il primo cittadino -. Da tre anni abbiamo deciso il rilancio della cittadina impegnando risorse finanziarie consistenti per la riqualificazione ambientale della pineta monumentale riaperta al pubblico; per la ristrutturazione della rete viaria principale e secondaria i cui lavori sono in corso; per realizzare un lungomare degno di Fregene per il quale abbiamo indetto un concorso internazionale di progettazione; per migliorare la qualità delle acque costruendo una condotta sottomarina per allontanare dalla costa le acque dei canali di bonifica. Con queste iniziative Fregene stava uscendo dal tunnel in cui era entrata da circa 15 anni. E ora qualcuno, non avendo altri modi per impedire la rinascita della cittadina ha pensato bene di usare l’argomento primo sul quale si fonda l’immagine: la balneabilità delle acque». Oggi ci sarà l’incontro con la Regione per decidere sullo stop alla balneazione. «La colpa è stata di un funzionario dell’Arpa troppo zelante e dei giornali che hanno montato la questione - ha proseguito Canapini - comunque non ho intenzione di parlare prima della riunione».
Il sindaco è un fiume in piena. Sui tassisti, per esempio. «La nostra posizione è stata limpida fin da subito. Serve un coordinamento unico tra le due polizie municipali per contrastare gli abusivi all’aeroporto. Roma non può venire a Fiumicino e pensare di comandare nel nostro territorio». Sui presunti insetti che infesterebbero le spiagge di Fregene procurando dermatiti ai bagnanti. «Non vorrei ricondurre il tutto a un’azione politica diretta contro di noi perché siamo uno dei pochi comuni rimasti al centrodestra dopo le ultime elezioni. Certo è strano che arrivi tutto insieme. Tengo a precisare, però, che esiste un corretto rapporto sia con la Regione che con il Comune di Roma e lo stesso sindaco Veltroni».
Legambiente sulla pericolosità delle alghe però insiste. «Il dramma - le parole del presidente di Legambiente Lazio Lorenzo Parlati - è quello del pressapochismo con cui ci si è affrettati da parte della Regione a derogare rispetto ai parametri previsti dalla legge per la qualità delle acque senza aspettare i risultati del lavoro commissionato all’Istituto Zooprofilattico del Lazio.

Il problema è dare certezze ai cittadini e a i balneari, ora non si capisce cosa si deve fare. Capisco Canapini che non può un giorno mettere il divieto e poi l’altro toglierlo».
Forse in serata dall’incontro tra Regione e comune di Fiumicino arriverà una prima risposta.

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