da Londra
Prima il mea culpa del quotidiano The Independent, poi gli allarmi lanciati da molti scenziati e ora le conferme sperimentali: altro che droga leggera, la cannabis e i suoi derivati sono stupefacenti a tutti gli effetti e con tutte le conseguenze nefaste del caso.
Lultima conferma arriva da una ricerca pubblicata dallinglese The Lancet, una delle più autorevoli riviste scientifiche del mondo, secondo cui anche un uso minimo di canapa indiana - anche un solo spinello - aumenta del 41% il rischio di malattia psicotiche come la schizofrenia. Per i consumatori abituali, questo rischio sale a una percentuale che va dal 50 al 200%, dicono i ricercatori britannici, Theresa Moore (Università di Bristol) e Stanley Zammit (Università di Cardiff).
I due hanno passato in rassegna i 35 studi più recenti sullargomento, osservando il legame tra cannabis e stati psicotici e notando «un aumento importante dei casi di psicosi tra le persone che usano questa sostanza». I ricercatori non escludono che ci siano altre spiegazioni per questo aumento delle patologie, «ma, malgrado le incertezze, il pubblico deve essere informato su questa droga molto diffusa». Lancet, nel suo editoriale, ricorda un suo commento pubblicato nel 1995 nel quale sosteneva che non cerano rischi, neanche a lungo termini, legati al fumo della cannabis: «Ma i lavori pubblicati da allora portano a concludere che la cannabis accresce il rischio di malattie psicotiche. Il governo dovrebbe investire in campagne deducazione lunghe ed efficaci sui rischi che la cannabis presenta per la salute». Oltretutto, il tipo più recente di cannabis - lo skunk - ha una potenza molte volte maggiore rispetto ai tipi che si fumavano, ad esempio, negli anni Ottanta. Elementi che hanno fatto scoppiare una campagna per rivedere le politiche di lotta alla cannabis, che nel Regno Unito è depenalizzata.
Da noi invece, a quanto pare, cè ancora chi prende alla leggera i rischi legati ad hashish e marijuana.
«Cannabis, rischio psicosi per chi fuma»
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