Canone Telecom, sull’aumento di 1,26 euro primo sì dell’Authority

Non mancheranno le polemiche al primo ok dell’Authority per le tlc all’aumento del canone richiesto da Telecom Italia. Anche se questa volta non sarebbe a fondo perduto per i consumatori. Infatti l’azienda dovrebbe in cambio migliorare la qualità del servizio. Già si sa che dall’incremento verrebbero comunque escluse le fasce sociali più deboli. Ma le associazioni dei consumatori, che dovranno incontrare l’Agcom per dare un parere sull’aumento, chiedono già di aumentare il canone soltanto a chi dispone di fibra ottica o di banda larga. Ieri, comunque, alle richieste di Telecom sul canone, che porterebbe nelle casse della società circa 160 milioni di euro all’anno, è arrivato il primo via libera da parte del Consiglio dell’Autorità presieduto da Corrado Calabrò. L’aumento richiesto è di 1 euro e 26 centesimi mensili sugli attuali 12,14 ed è stato definito dal presidente di Telecom, Gabriele Galateri, necessario. Il canone passerebbe così a 13,4 euro.
La società ha sottolineato che è fermo dal 2002 a fronte di un incremento del costo della vita del 14,6%. La società tiene a sottolineare che nonostante l’aumento, il canone Telecom resterebbe tra i più bassi d’Europa: in Francia, ad esempio, l’abbonamento a France Telecom costa 16 euro al mese. A fronte verrebbe comunque chiesto a Telecom l’impegno per il miglioramento della qualità del servizio. Rimarrebbe inoltre in vigore la riduzione del 50% per l’utenza appartenente alle fasce sociali agevolate. Sullo schema di provvedimento nei prossimi giorni verranno sentite le associazioni dei consumatori e naturalmente sarà richiesto anche il parere dell’Unione europea. Ma quello sul canone non è l’unico aumento chiesto da Telecom. La società spera, infatti, anche di poter ottenere un sostanziale aumento pari a 1,7 euro del cosiddetto canone all’ingrosso. Ossia del pedaggio che gli operatori concorrenti devono pagare a Telecom per portare la proprio linea all’interno delle case dei loro abbonati finali. In questo caso il cosiddetto unbundling passerebbe da 7,6 a 9,3 euro.
Ovviamente questa misura è osteggiata dai concorrenti: per Fastweb se passasse, per i suoi 1,5 milioni di clienti, si tradurrebbe in un aumento dei costi pari a circa 20 milioni. Ed è per questo che ora il dibattito sul canone si intreccia con quello sullo scorporo della rete Telecom: una decisione in questo senso è attesa dall’Agcom entro Natale. Ieri in Borsa meno 0,86% a 0,96 euro. Intanto ieri Telco, il primo azionista di Telecom con il 24,5%, ha confermato su richiesta della Consob, che «tutte le azioni in portafoglio sono in pegno alle banche».

Telco è comunque pronta a ripristinare le garanzie sul debito. Questo è avvenuto perché il titolo si trova da oltre un mese sotto il valore 1 euro ma se dovesse risalire sopra quella quota per un certo periodo si libereranno dei titoli.

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