Michela Giachetta
«Scelgo il teatro. Ancora, dopo tanti anni, stare su un palcoscenico è la cosa che mi piace di più». E sul palcoscenico Elena Bonelli, attrice e cantante romana, ma di fama internazionale ci sarà anche questa sera. Gran Gala della canzone romana è lo spettacolo che debutterà nel teatro di Ostia antica, alle 21, all'interno della rassegna Cosmophonies. La serata rappresenta la prima tappa del progetto Canzone romana nel mondo, un itinerario storico-musicale che porta la canzone romana attraverso i secoli, partendo dalle rovine dell'antica Roma per arrivare ai teatri del Settecento e dell'Ottocento, fino al moderno Auditorium Parco della Musica. Protagonista, oltre la Bonelli, Max Giusti, comico amato dal pubblico giovanile. Duetteranno accompagnati dall'Orchestra Nuova Amadeus, diretta dal maestro Pippo Caruso.
Anche la canzone romana è un prodotto desportazione come quella napoletana?
«No, di Roma si conoscono solo quelle più famose, come Arrivederci Roma, che ci sarà nello spettacolo, ma saranno presenti anche quelle meno conosciute come Le mantellate, scritta nel 1972 da Giorgio Strehler, o Sinnò me moro del musicista Carlo Rustichelli, brano poi affidato alla figlia Alida Chelli per Un maledetto imbroglio (1959) di Pietro Germi».
Uno spettacolo per far conoscere ai romani le «loro» canzoni?
«Dopo la morte di Manfredi e della Ferri, c'è stato un vuoto. La nostra intenzione è quindi quella di rilanciare il genere e farlo conoscere soprattutto ai ragazzi. Per questo la presenza di Max Giusti».
Porterà qualcuno dei suoi personaggi che oggi possiamo vedere in «Quelli che il calcio»?
«Niente imitazioni. Farà tutte le parti comiche, presentando la Roma di ieri e quella di oggi. E canteremo insieme».
Info: 06-56352850.
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