Un garage ostaggio della metropolitana. Succede in viale Libia, dove, per spostare i cantieri della Metro B1, da questa mattina verrà interdetta la circolazione al traffico della corsia dove, al civico 187, si affaccia una rampa dellAutorimessa 2001. Quella duscita. Di fatto il garage dovrà chiudere per quattro mesi. Ma visti i precedenti, è meglio non dormire sonni tranquilli sui tempi. Il titolare, Roberto Di Palma, disperato, si è rivolto a un avvocato. «Quando me lo hanno detto, per un attimo ho creduto di essere su Scherzi a parte - racconta Di Palma -. Si sono presentati il 21 marzo due tecnici, uno della società Metro B1 e uno di Romametropolitane, e mi hanno annunciato che di lì a pochi giorni avrebbero chiuso la rampa. Detto così, a voce. Senza neppure un pezzo di carta, unordinanza del Comune. Niente. Dove sono le autorizzazioni? ho chiesto». Lì per lì nessuna replica. Del fatto, però, che qualcosa forse non tornava deve essersene accorto qualcuno anche dallaltra parte. L11 aprile a Di Palma arriva così un fax dalla società, con allegata la determinazione di un dirigente del II gruppo della polizia municipale. «È necessario modificare lingombro dellattuale cantiere sullo spartitraffico centrale nel tratto compreso fra lintersezione di via lago Tana e piazza Gondar». Scrivono i vigili: in breve, dal 16 aprile, avvisano, a viale Libia chiude la corsia di traffico che porta al civico 187. «Si contesta fin dora ogni eventuale ipotesi di rivalsa derivante dalla modifica della circolazione» precisa a Di Palma il fax. La determinazione porta la data del 27 marzo, con successiva approvazione il 29 marzo dellUfficio Traffico e Segnaletica.
«Da quanto si legge sulle carte - replica però il legale di Di Palma - rileviamo con sorpresa che solo il 21 marzo la società ha inoltrato richiesta di occupazione del tratto di strada corrispondente al civico 187. Esprimiamo massima perplessità per liter adottato. Lamministrazione competente avrebbe dovuto comunicare lavvio del procedimento de quo. Questa omissione secondo noi dovrebbe inficiare la validità dellintero iter. Inoltre appare quanto mai dubbia la competenza del dirigente circoscrizionale della Polizia municipale, in quanto questultimo non dispone la mera modifica della segnaletica stradale sul tratto di viale Libia, ma determina la compressione del diritto dellautorimessa a esercitare la propria attività».
Questa mattina si vedrà. Di Palma minaccia un gesto plateale. Il percorso della Metro B1 continua però ad andare come sulle montagne russe. «Quattordici mesi di ritardo» denunciano i commercianti di viale Eritrea, una fermata cancellata. Ma per il Comune di Roma va tutto bene. Il garage in viale Libia offre ricovero a 170 veicoli, tra auto e moto. Oltre al titolare, dà lavoro a 4 persone. Su quel tratto si affaccia non solo il garage, ma anche uno dei due ingressi del bar. Lì in verità il problema non si pone. Chi entra a prendere un caffè passerà dallaltro lato. Per il garage, invece, non è possibile. Decine di auto dovrebbero mettersi in fila, alternandosi su una rampa. Senza contare che fra le tante autorizzazioni allesercizio, cè pure quella dei vigili del fuoco che prescrive tassativamente luso di due rampe, una di ingresso e una di uscita. Con una, il garage deve chiudere.
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