«Beckham non giocherà più con noi. Non può pretendere di avere lo stesso entusiasmo quando la sua testa è altrove». Così Fabio Capello liquidava a muso duro lo Spice Boy il 13 gennaio, allindomani del suo annunciato passaggio ai Los Angeles Galaxy.
Le ultime parole famose.
Già, perché le sconfitte fanno miracoli e riescono anche a far innestare la retromarcia allorgogliosissimo tecnico friulano. Inversione ad «U» e linglese torna a far parte della rosa blanca, convocato contro la Real Sociedad. Contrordine compañeros: «Beckham è un autentico professionista - ha ritrattato Capello -. Si è allenato perfettamente e ora torna a disposizione».
«Bisogna spiegare come sono andate le cose - ha puntualizzato Don Fabio (che ai tempi di Roma aveva suscitato un polverone dichiarando che non avrebbe mai allenato la Juventus, salvo poi trasferirsi in bianconero) -: Dubitavamo potesse allenarsi con lo stesso impegno, ma lo ha fatto: correggersi è da persone intelligenti».
Arrampicandosi un po sui vetri e puntando sulla «saggezza» di chi cambia idea, Capello maschera così una mezza sconfitta: a vincere sono invece i giocatori come Guti, Casillas ed Helguera - che avevano chiesto il ritorno di Beckham - ed il pubblico madridista, che dopo il ko con il Levante lo aveva invocato a gran voce.
In silenzio, lui è tornato.
Capello, invece, dal roboante benservito è approdato alle timide scuse: in attesa di sapere se non sarà lui a lasciare Madrid prima di Beckham.
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