Il Capossela scrittore si ispira alla Luna

Per la prima volta in sette anni un cantautore sbarca al festival «Letterature». Ci voleva Vinicio Capossela per convincere Maria Ida Gaeta, direttrice della manifestazione dedicata quest’anno al tema «Terra/Luna. Un’infinita risonanza», a invitare un musicista. Questa sera, in compagnia dell’inseparabile Cinaski (al secolo Vincenzo Costantino), Capossela salirà con Edoardo Albinati sul palco della Basilica di Massenzio, accompagnato dalle musiche di Alessandro Stefana, coproduttore dell’ultimo disco del cantautore, Da solo (in caso di pioggia si sposta tutto al teatro Argentina).
Albinati, scrittore «stralunato», come è stato spesso definito dalla critica, aprirà la serata leggendo l’inedito Senza musica, seguito dalla coppia Capossela-Cinaski che ha appena pubblicato In clandestinità. Mr Pall incontra mr Mall, più che un libro «un incontro senza filtro in cui si ritrovano tutti gli elementi della poetica della strada - ha spiegato Capossela - scritto a quattro mani, anzi a quattro guantoni, e diviso in round». I due, per l’occasione, hanno preparato un programma composto da due canzoni a tema, Signora Luna e La faccia della terra, e due scritti inediti, Favorito della luna e Camoia e la luna, quest’ultimo «tratto da un libro inedito che mi porto dietro da anni Il paese dei coppoloni, che potrebbe essere la mia prossima pubblicazione», ha anticipato Capossela.
L’appuntamento di questa sera sarà quindi l’occasione per incontrare non tanto il Capossela cantante, quanto lo scrittore, messo a confronto con Albinati per scelta di Maria Ida Gaeta. «Una scelta azzeccata - secondo il cantautore -. Questo lungo cammino che ci porta alla consapevolezza affrancandoci dalla clandestinità mi ha condotto a uno scrittore che tanto si è occupato di reclusione e di prigioni».

Quello di scrittore non è un ruolo nuovo per Capossela, già autore di Non si muore tutte le mattine e del già citato In clandestinità (entrambi editi da Feltrinelli), e la cosa sembra piacergli visto che, come ha spiegato lui stesso, «la scrittura è l’unico modo che ho di tornare a casa».

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