Capurro fa Cenerentola per fermare il consiglio

Capurro fa Cenerentola per fermare il consiglio

(...) di mamme coi passeggini e i consiglieri comunali in giacca e cravatta rinchiusi dalle nove del mattino alle due di notte inoltrate nella sala del consiglio per approvare il bilancio. Ma il paradosso è che, dopo una notte insonne, il Comune di Rapallo non può certo dormire tra due guanciali. Dopo 17 ore di consiglio comunale, infatti, rischia di replicarsi il copione dello scorso anno quando il Tar dichiarò formalmente illegittimo il bilancio approvato dall'amministrazione di centrodestra guidata dal sindaco Mentore Campodonico (Pdl). Un ricorso - proposto dall'ex sindaco Ezio Armando Capurro - sul quale si attende il verdetto del Consiglio di Stato. Intanto domenica, a un anno di distanza, è partito il nuovo tour de force per varare il bilancio preventivo del 2009. All'ordine del giorno ci sono l'approvazione del piano triennale delle opere pubbliche e, a seguire, la votazione del bilancio preventivo. Il presidente del consiglio, Roberto Spelta, non fa in tempo a dare il via alla seduta che Capurro interviene con due questioni pregiudiziali di fila per sospendere il consiglio e mandare tutti a casa. La prima «perché il consiglio in origine era stato fissato il sabato con la domenica come seconda convocazione, mentre poi è stato spostato tutto alla domenica senza prevedere una seconda convocazione come previsto dal regolamento». La seconda richiesta è un elenco interminabili di articoli di legge che secondo l'ex sindaco non sono stati rispettati nel piano triennale delle opere pubbliche. Bocciati entrambi, l'assessore ai lavori pubblici, Fabio Mustorgi, parte con la descrizione delle opere messe in programma per il triennio 2009-2011.
Dalla Casa Gaffoglio, presso l'ex ospedale, al risanamento del Chiosco della Musica. E poi ci sono la trasformazione della scuola elementare di San Pietro in asilo nido, la pavimentazione in pietra del centro storico, la riqualificazione della zona antistante la stazione fino al tanto discusso ponte mobile che verrà realizzato in piazza Cile. «Tutti lavori già previsti per il 2008 e slittati al 2009», è la critica più gettonata dagli otto consiglieri di opposizione. «Confermo la mia stima all'ufficio tecnico e agli assessori attaccati da Capurro che in queste settimane ha fatto appello a Giudice di Pace, Corte dei Conti e Prefetto. Ci mancavano solo il Parlamento italiano ed europeo», interviene Campodonico che assicura: «a Rapallo non verrà aumentata la Tarsu e non verrà applicata alcuna addizionale Irpef mentre manterremo gli stessi servizi alla persona». «L'elenco dei lavori pubblici 2009 non è un libro dei sogni, ma un insieme di opere oggettivamente realizzabili», ha provato invece a rasserenare gli animi la consigliera Elena Lavagno Canacari. Inutilmente, visto che solo dopo sette ore di interventi è stato approvato il piano delle opere pubbliche e il consiglio ha affrontato il bilancio vero e proprio, con tre nuove «questioni pregiudiziali e sospensive» di Capurro. Che tra l'altro ha presentato 104 emendamenti al bilancio che sommati a quelli degli altri consiglieri di opposizione arrivano a 120. Quando, alle dieci di sera, bisogna ancora finire la discussione del testo del bilancio e iniziare ad analizzare gli emendamenti uno per uno, gli umori dei consiglieri sono stampati sui volti scuri e oramai rassegnati a una intera nottata insonne. La salvezza (per le ultime ore di sonno rimaste, s'intende) arriva dallo stesso Capurro che alle 23 e mezza chiede la sospensione della riunione allo scoccare della mezzanotte perché «il consiglio non è stato convocato in seduta notturna ma in seduta diurna». L'ex sindaco si appella anche al diritto del lavoro che prevede che «i lavoratori debbono avere almeno 11 ore di riposo consecutivi ogni 24 ore lavorate. In questo caso - precisa Capurro - la seduta doveva essere sospesa addirittura alle 22».

Bocciata la sua richiesta, Capurro abbandona l'aula e i suoi emendamenti respinti uno dopo l'altro. A questo punto c'è chi si aspetta un nuovo ricorso al Tar. Ma la replica è già pronta: a Rapallo i consiglieri sono veri stakanovisti, mica lavoratori... della domenica.

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