Cara, vecchia (ma indispensabile) carta geografica

Con «il Giornale» tre volumi per conoscere meglio il mondo e i Paesi che lo compongono. Per prima tocca all’Italia

La prima carta geografica dell’Italia viene stampata nel 1477 da un anonimo. E nonostante la penuria di strumenti di rilevazione, il corso del Po e la costa adriatica sono rappresentati in modo abbastanza corretto. L’anno dopo, Nicolò Germanico, mette a punto la prima carta tolemaica a stampa della nostra penisola, un’opera che farà scuola per molto tempo.
Comincia secoli fa l’avventura delle mappe, un modo affascinante e antico di raffigurare la storia e la geografia di un paese. Da allora immagini suggestive si sono succedute nel tempo. Tutte elaborate dall’uomo. Poi la svolta futurista, che inizia nel 1972 con il lancio del primo satellite civile per la raccolta di dati sulla superficie terrestre, il Landsat. Da allora i nuovi radar «scannerizzano» pianure, montagne e città con una tempistica straordinaria. Basti pensare che la radiografia dell’intera Terra è stata completata da un radar molto evoluto in soli undici giorni.
Il futuro delle mappe sarà dunque affidato al cyberspazio, mentre il passato è custodito dalle mappe dei cartografi antichi. E il presente? Resta ancora – satellitare automobilistico a parte - nelle mani del classico atlante su carta, preciso, dettagliato e facilmente consultabile. Come quello, in tre volumi, che da domani sarà possibile acquistare in edicola con Il Giornale al prezzo di 12,90 euro più il costo del nostro quotidiano.
Il primo volume del grande “Atlante enciclopedico geografico” è dedicato all’Italia, il secondo all’Europa e al mondo. Il terzo tomo, invece, raccoglie carte tematiche del mondo, una completa e ragionata rassegna dei caratteri fisici, demografici, economici e sociali di ogni Stato.
Ma partiamo da casa nostra. Con l’Atlante, l’Italia non ha più segreti.
Ogni sua parte è raffigurata in dettaglio. Si comincia con 22 bellissime immagini satellitari della penisola, per poi passare alle 13 carte tematiche di geografia fisica e umana, alle 58 tavole fisico-politico in scala 1:350mila, la massima espressione di dettaglio di una cartografia. Nell’indice, sono elencati ben 21mila nomi con rispettiva tipologia geografica.
L’atlante offre informazioni aggiornatissime. Di natura squisitamente ambientale, come gli arretramenti e gli accrescimenti del delta del Po, delle nostre coste o dei mari. Tra le informazioni politiche, la segnalazione delle nuove province, Andria, Barletta, Trani, Monza, Olbia, Tempio, evidenziate nelle regioni interessate come la Sardegna, la Puglia, la Lombardia.
Non mancano degli accenni storici, geografici, artistici delle regioni. Tra le curiosità anche il reddito pro-capite degli abitanti. Così scopriamo che in Piemonte e in Veneto si guadagna mediamente oltre 26mila euro, in Trentino 27mila, in Lombardia 30mila. Al centro sud il reddito pro-capite si dimezza. Circa 15mila in Puglia, Campania e Sicilia. Meno ancora in Calabria con soli 14mila euro.
Tra le carte monotematiche spiccano quelle del clima e del dissesto idrogeologico, dell’industria, dell’import-export e del turismo. Sfogliando l’Atlante è facile scoprire in quali regioni gli alberghi scarseggiano o abbondano. Per i più curiosi si può anticipare che la maglia rosa va attribuita al Trentino e all’Emilia Romagna, seguite dalla Lombardia, Lazio, Liguria e Sardegna.
C’è anche una mappa sul saldo migratorio nazionale, dove emerge che le regioni del Sud - Puglia, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia - continuano a prestare la loro mano d’opera al Nord.
L’immigrazione interna, che si pensava un fenomeno antico, è tutt’altro che sopito.

A differenza di un tempo, però, ora si devono fare i conti con i nuovi immigrati. Gli extracomunitari, che provengono soprattutto dall’Africa e cercano lavoro principalmente in Emilia Romagna, in Lombardia, in Veneto, in Piemonte.

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