Carceri inglesi strapiene Verso la lista d’attesa per entrare in prigione

L’ipotesi allo studio del governo. Polemiche per la liberazione di due pedofili ritenuti da un giudice «meno pericolosi» di altri detenuti

Carceri inglesi strapiene Verso la lista d’attesa per entrare in prigione

da Londra

La sentenza sia puntuale, per il carcere poi si vedrà. Il ministero degli Interni britannico sta prendendo in considerazione perfino una «lista d’attesa» per i criminali non troppo pericolosi nel tentativo di risolvere il problema delle prigioni sovraffollate.
Le carceri di Sua Maestà scoppiano e secondo quanto rivelato dall’Independent on Sunday il governo laburista di Tony Blair è ormai pronto a tutto per bloccare una crisi che ha già creato molti imbarazzi al premier. Il ministro dell’Interno John Reid è ormai da mesi sotto accusa a causa del malfunzionamento del sistema della giustizia. Il nuovo scandalo carcerario ha cominciato a montare soltanto qualche giorno fa, quando un giudice del Galles, dopo aver rimesso in libertà un uomo incriminato per pedopornografia, aveva spiegato di essersi attenuto ad una circolare scritta proprio da Reid in cui si consigliava di mettere in galera soltanto i criminali più pericolosi. Ad un giorno di distanza la medesima giustificazione è stata addotta per la liberazione di un uomo ancora in attesa di processo per abusi su un adolescente. Perfino ad un ladro recidivo, ormai al suo ottavo reato, la prigione è stata risparmiata.
In seguito al rilascio dei due pedofili Blair era dovuto intervenire di persona ammettendo che la lettera esisteva, ma negando che nella nota il suo ministro avesse ordinato di mettere in libertà criminali pericolosi per il pubblico. «È vero - aveva infatti dichiarato il primo ministro - esiste un problema sui posti in prigione, ma se qualcuno è pericolo per il pubblico non v’è da chiedersi dove debba stare. Dovrebbe stare in prigione».
Cosa più facile a dirsi che a farsi però, se è vero che il governo sta prendendo in considerazione la creazione di una «lista d’attesa» per i futuri detenuti. Una misura d’emergenza che i critici di mister Reid hanno già definito un modo disperato per risolvere una situazione disperata. L’opinione pubblica è pronta a spalleggiarli. Danno ai nervi già le liste d’attesa ospedaliere, figuriamoci quelle carcerarie.
Ma anche a prescindere dalla messa in atto o meno di quest’ipotesi, i guai per il ministro degli Interni sembrano non finire mai. Sempre ieri il settimanale News of the World ha infatti rivelato che la polizia ha perso le tracce di ben 322 persone accusate di reati a sfondo sessuale, tra i quali stupratori e pedofili. Il capo della Federazione delle forze di polizia, Jan Berry, ha dichiarato che il ministero degli Interni e quello della Giustizia erano stati avvertiti del problema già tre anni fa, ma che nessuno era riuscito a trovare una soluzione efficace. Proprio un bel pasticcio per Reid ai cui uffici amministrativi erano già sfuggiti centinaia di reati compiuti da cittadini britannici all’estero rientrati poi nel loro Paese senza colpo ferire. «Dobbiamo fare di più», è stato invece il solo mesto commento che ha potuto fare il ministro per la Giustizia inglese Harriet Harman, interpellata sull’argomento.


Ciliegina su una torta sempre più amara, nei giorni scorsi, proprio mentre lo scandalo delle carceri montava come la panna, ha rassegnato le dimissioni anche Rod Morgan, capo dell’ufficio del ministero della Giustizia incaricato della supervisione della detenzione dei minori. Il sistema giudiziario minorile infatti non sembra passarsela meglio di quello primario e negli ultimi anni è stato letteralmente travolto da un’ondata di piccoli criminali.

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