Le cards dei campioni: è la nuova mania per fare una figurina

Le cards dei campioni:  è la nuova mania per fare una figurina

In principio erano le figurine. E cara grazia. Del resto, eravamo ragazzi di bocca buona e poco importava se molti calciatori venissero ritratti con foto in bianco e nero palesemente colorate a mano. L’idea di poter avere i nostri idoli tutti per noi, come se fossimo dei presidenti di carta che assemblavano la squadra dei sogni, grazie alla Panini era diventata realtà. E pazienza se, regolarmente, ci impiastravamo le dita con la «Coccoina» venduta in barattoli argentati, con quell’inconfondibile odore che assomigliava vagamente all’orzata. E guai a lasciarla aperta perché finiva immancabilmente per seccarsi. Per non parlare di come incollavamo le figurine. La dose era sempre sbagliata, di solito esagerata rispetto alle reali necessità. Così, settimana dopo settimana, trasformando il pennellino in una cazzuola, il nostro album finiva per lievitare, deformarsi in maniera irriconoscibile. Ma eravamo ugualmente felici.
Adesso, è cambiato tutto. Con le «figu» autoadesive non si sgarra più. E poi, gli album si sono trasformati in piccole enciclopedie perché la Panini, ogni anno, arricchisce la raccolta con nuove sezioni. Nella collezione dei calciatori 2012, ad esempio, che sta facendo impazzire i nostri figli, ci sono figurine che, grazie alla tecnologia digitale, propongono, in maniera sorprendente, alcune delle giocate più interessanti di questo inizio campionato. Con l’aggiunta, simpatica, di una sezione dedicata agli arbitri, finalmente non più oggetto di scherno ed insulti ma di desiderio (di trovarli nelle bustine). Un monopolio apparentemente assoluto che, però, da qualche tempo non è più tale nei portafogli dei collezionisti.
Stanno, infatti, prendendo piede, anche in Italia, quelli che optano per le card, delle quali le Panini Adrenalyn XL sono le ultime nate. Il loro scopo è di unire il concetto di raccolta a quello di gioco. Il meccanismo è un po’ complicato da spiegare in poche righe ma si basa essenzialmente sulle caratteristiche dei singoli campioni. Ogni calciatore ha riprodotto alla base un valore numerico rapportato alla sua abilità. Compito del giocatore in carne ed ossa è quello di assemblare l’undici vincente, scegliendo il modulo di gioco più adatto alle card in suo possesso. Non è questo, però, che a molti patiti delle figu importa. Ciò che conta è avere tra le mani questi piccoli gioiellini visivi che riproducono, cosa fondamentale, il calciatore in azione, aspetto che le figurine autoadesive non fanno più da decenni (sempre il solito mezzobusto). Ci sono pro e contro, ovviamente. Le card costano di più delle «rivali» e molte di loro sono difficili da trovare (oltre alle card base che si pescano con più facilità si passa, in ordine di «latitanza» alle idolo, muro, campione fino alle introvabili fuoriclasse (sono solo tre). La loro minor diffusione, poi, non facilita gli scambi. Hanno un raccoglitore specifico dove le card vengono riposte in appositi scomparti trasparenti (dando così di più l’idea dell’oggetto prezioso da collezione) ma non godono degli aggiornamenti di chi cambia maglia in gennaio. Cosa che, invece, si può beneficiare con l’album tradizionale delle figu autoadesive che prevede un apposito spazio dove attaccare i nuovi colpi di mercato che la Panini spedisce automaticamente a chi richiede le ultime mancanti.
In Inghilterra, dove la cardmania è più sentita, invece, la Topps fa uscire, dopo la sessione invernale del mercato, un aggiornamento, definito extra, valevole solo per la mitica raccolta di card Match Attax. Cosa che non avviene, invece, per la collezione di stickers (le nostre figurine) della Premier League. Oltretutto, grazie ad Internet, anche se abitate in Italia potete acquistare in rete sia lo starter pack confezionato dalla Topps, sia singole buste o scatole da 100 pacchetti delle Match Attax e poi completare tranquillamente la preziosa collezione grazie ad appositi siti specializzati che vendono le card singolarmente, con tanto di quotazioni come se fossero dei francobolli. E se siete tifoso di una squadra della B inglese, fanno uscire anche una collezione di card riservata esclusivamente alle squadre della Championship.
L’impressione è che le figu, almeno in Italia, siano sempre il «must» per i più giovani mentre tra chi ha superato gli «anta» raccogliere le card stia diventando più di un hobby.

Forse perché vedere i giocatori in azione ci rimanda indietro nel tempo, a quel 76-77 che fu l’ultimo con i calciatori di serie A riprodotti mentre calciano il pallone. E si sa che, dopo una certa età, la nostalgia è difficile da scacciare.

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