Carlo è il re del mattone Ma il principe non paga tasse

Le sue speculazioni gli hanno fruttato 53 milioni di euro in sette anni. Il valore delle tenute dell'erede hanno subito un boom economico del +1.380 per cento

Carlo è  il re del mattone 
Ma il principe non paga tasse

Londra - E bravo Carlo, principe degli «immobili». Forse non sarà tagliato per fare il re un giorno, ma di certo nulla si può dire delle sue capacità imprenditoriali nel campo del mattone.

Della passione dell'erede al trono d'Inghilterra per l'ecologia e per l'agricoltura biologica già si sapeva. Della sua fedeltà alle tradizioni popolari, che l'hanno portato perfino a guidare una campagna d'opinione contro la scomparsa dei pub locali, anche. Del suo fiuto nel campo della compravendita immobiliare e della ristrutturazione architettonica di alto livello, invece, si è appreso soltanto nei giorni scorsi, quando il ministero del Tesoro inglese ha diffuso i dati relativi ai suoi guadagni in questo campo degli ultimi sette anni. Quarantatré milioni di sterline, vale a dire cinquantatré milioni di euro, cent più cent meno. Una bella cifra per un rappresentante della famiglia reale, a quanto pare assai meno distaccato dalle cose terrene di quanto il suo titolo nobiliare farebbe pensare.

Secondo le notizie rese pubbliche dal Tesoro, il Ducato di Cornovaglia, creato da Edoardo III nel 1337 proprio per garantire ai propri eredi una rendita autonoma, dal 2001 fino ad oggi ha acquistato, venduto e ristrutturato immobili per un totale di circa 200 milioni di sterline. E il valore dei 54.754 ettari di terreno che attraversa ben 23 contee dell'Inghilterra meridionale è cresciuto nell'ultimo anno dell'8 per cento.

Merito, certo, di una campagna acquisti e vendite oculata, che porta i suoi frutti direttamente nelle tasche del principe, ma anche di un vero interesse in campo architettonico di Carlo in persona. In alcuni casi, infatti, l'erede al trono ha voluto seguire personalmente i lavori di certe opere. Come nel caso del campo ovale di cricket del circolo del Surrey situato sui terreni di proprietà del Ducato. Carlo ha sborsato due milioni di sterline per farlo rifare da HOK, lo studio che ha disegnato il Millennium Stadium e il nuovo stadio di Wembley. Discreti affari hanno fruttato anche le prestigiose ristrutturazioni delle numerose villette di vacanze che si trovano nelle isole Scilly. Tutti gli arredamenti sono stati realizzati dall'interior designer Annabell Elliott, nome noto nell'ambiente nonché sorella della seconda consorte di Carlo, Camilla. La quale, tacciata più volte di essere diventata una portatrice di malaugurio - ricordate la nuova residenza di campagna della coppia scelta dalla signora, che sembrava «stregata»? - in questo caso non sembra aver avuto alcuna influenza nefasta. Basti dire che i guadagni immobiliari di Carlo sono saliti nell'ultimo anno da uno a 16 milioni di sterline.
Tasse pagate per tutto questo ben di Dio? Poco più di tre miserevoli milioni di pounds, soltanto la quota delle tasse sul reddito. Nessuna imposta sul capitale né tantomeno sulle società come ha spiegato laconicamente al quotidiano Daily Telegraph un portavoce di Clarence House.

«Il Principe non paga tasse sulle plusvalenze perché di fatto non ne ha - è stato spiegato - ogni guadagno viene reimpiegato nel ducato. E non paga le tasse sulle società perché ovviamente non lo è». Elementare Watson.

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