Casa: De Luca (Pd) lancia accuse alla maggioranza per la mancanza del numero legale

La casa diventa terreno di scontro tra maggioranza e opposizione in Campidoglio. È bastata la mancanza del numero legale per quattro volte (fenomeno, tra l’altro, già verificatosi in altre occasioni nell’aula di Giulio Cesare) a scatenare gli attacchi di Athos De Luca del Pd che ha parlato di «una vera e propria sfiducia della maggioranza dell’operato dell’assessore alla casa, Alfredo Antoniozzi, il quale è stato costretto anche a ritirare una delle delibere, episodio senza precedenti». De Luca ha anche lanciato accuse alla giunta Alemanno sulle mancate asssegnazioni di alloggi popolari e sui mancati sgomberi di case occupate abusivamente.
La prima risposta politica gli è arrivata dal delegato del sindaco per l’emergenza abitativa Marco Visconti: «De Luca dimostra ancora una volta la sua vena di inutile polemica. Partendo dal presupposto che domani (oggi, ndr) sicuramente passeranno le delibere grazie alle quali arriveranno 300 nuovi alloggi da destinare all’Erp - ha detto Visconti - voglio chiedere a De Luca cosa rappresentano 15 anni consecutivi di centrosinistra a Roma che sulle politiche della casa ha prodotto solo tante promesse e occasioni perse. Il Piano casa del Comune di Roma, voluto dal sindaco Alemanno e dall’assessore Antoniozzi, è uno strumento serio grazie al quale sarà possibile dare risposte certe alle esigenze dei cittadini. Risposte che De Luca e i suoi compagni di partito - ha concluso Visconti - non sono mai stati in grado di dare». Dello stesso tenore la replica del vicecapogruppo del Pdl Luca Gramazio: «Rassicuriamo ancora una volta chi a tutti i costi vuole lanciare allarmismi infondati che questa maggioranza è coesa e determinata. Avranno dimostrazione di ciò domani (oggi, ndr) in aula, quando verranno votate le delibere che romperanno con un passato di stenti e incapacità gestionale del centrosinistra, ovviando a quella condizione emergenziale creata dagli stessi che oggi si indignano, e che allora erano immobili sul fronte casa».
Ma a De Luca è giunto anche un chiarimento “tecnico” da parte dell’Ufficio casa del Comune: «Le dichiarazioni del consigliere De Luca meritano approfonditi chiarimenti, nel rispetto della corretta informazione dovute ai cittadini romani. Si precisa - si legge in una nota - che le famiglie che hanno inoltrato istanza di sanatoria, ai sensi della legge regionale n. 27 del 2006, sono più di 13.000. Il fine della domanda di sanatoria o condono non è quello di liberare l’alloggio di edilizia popolare occupato abusivamente, bensì quello di rimanervi quale legittimo assegnatario, nel rispetto dei requisiti previsti dalla citata legge regionali.

L’assunto del consigliere De Luca in base al quale alle domande di condono corrisponda un pari numero di appartamenti liberi è dunque errato, in quanto se vi è domanda di sanatoria significa che l’occupante non ha alcuna intenzione di liberare l’immobile».

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