(...) con il centrodestra, ma attacca senza condizioni gli «alleati», quelli che evidentemente hanno tradito gli accordi. «Che la destra liquidasse la proposta del Prc sulla casa con insulti e stupidaggini, era prevedibile - va giù subito senza mezze misure il comunicato di Rifondazione, firmato dal capogruppo in Regione, Marco Nesci, e il segretario regionale, Giacomo Conti -. Ci stupisce invece l'atteggiamento, quasi elusivamente ideologico-pregiudiziale, condito da molte inesattezze, di alcuni esponenti del Centro Sinistra a partire dal presidente Claudio Burlando».
Poi, proposta di legge alla mano, i due leader rispiegano, ad uso e consumo della maggioranza che evidentemente non ha capito, il senso della loro iniziativa. «Insistiamo - aggiungono -: si guardi al merito della proposta. Non c'è scritto da nessuna parte che sia la Regione a requisire immobili, ma ciò è facoltà (neanche obbligo) dei Comuni considerati ad alta tensione abitativa (sostanzialmente solo i capoluoghi e pochi altri). La requisizione temporanea dalla terza casa in su non è un esproprio e non è punitiva per la piccola proprietà. Apre un percorso al diritto alla casa, abbatte i prezzi dei canoni e scardina l'azione speculativa delle grandi concentrazioni immobiliari. Il Prefetto di Roma, come accade in queste ore, già ricorre alla requisizione».
Nesci e Conti ricominciano daccapo, rispiegano tutto. Rifanno persino un po di campagna elettorale per non perdere e anzi rafforzare il consenso di chi a sinistra cè già e magari non vede giunte di centro sinistra che fanno cose davvero di sinistra. Perché il loro obiettivo sono Burlando e compagni. Ecco la prova: «Caro Centrosinistra - chiude il comunicato -, dici che la nostra proposta non va bene, fanne un'altra, ma per piacere non usare il metodo della pacca sulla spalla: il problema è giusto non va bene la risposta. Tergiversare o dilazionare nel tempo è la peggiore risposta da dare. Il problema va affrontato qui e ora e senza visioni ideologiche e a prescindere».
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