Nuova pagina per il Casilino 900. A scriverla, il Comune di Roma e le comunità nomadi dellaccampamento, che ieri hanno siglato una dichiarazione dintenti per dare nuova dignità al sito. Il documento, che preannuncia anche la collaborazione in occasione del futuro spostamento, porta la firma del sindaco Gianni Alemanno e dei rappresentanti del Casilino 900, Husovic Hakiaja, Hadzovic Najo, Salkanovic Klei, Rasimi Bajram e Licina Esad. Allincontro hanno partecipato anche il vice capo di Gabinetto del Campidoglio, Tommaso Profeta, lassessore capitolino alle Politiche Sociali, Sveva Belviso, il responsabile dellUfficio extradipartimentale per la Sicurezza, Mario Mori, il presidente del VII municipio, Roberto Mastrantonio e don Paolo Lo Iudice, il sacerdote della diocesi impegnato nellaiuto alle famiglie rom.
Il patto si basa su sei articoli. Lamministrazione capitolina dovrà realizzare, dopo aver bonificato gli eventuali allacci abusivi, uno o più punti di distribuzione di acqua ed energia elettrica allinterno della maxi favela, con relativi contatori generali, così da rendere possibile il regolare collegamento agli impianti privati. Le utenze verranno pagate direttamente dalle famiglie, a esclusione di quelle che vivono situazioni particolarmente disagiate. Il Comune si impegna inoltre a garantire un controllo periodico della situazione igienico-sanitaria allinterno, mentre compito della comunità nomade sarà quello di conservare in buono stato le strutture esistenti, attraverso limpiego della propria manodopera coordinata da un «Comitato tecnico congiunto», e mantenere larea in condizioni igieniche adeguate fino alla definitiva ricollocazione. In un secondo momento dovrà supportare il Campidoglio nello svolgimento materiale delle operazioni di trasferimento.
«Dalla settimana prossima comincia la nuova fase e la nuova vita del Casilino 900 - ha commentato Alemanno -.
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