Con la sorte del parcheggio del Pincio praticamente già scritta, non accenna ad assottigliarsi il fronte di quanti chiedono di portare a compimento il progetto. Uno schieramento compatto in casa Udc: in una nota congiunta, il leader Pier Ferdinando Casini, il segretario Lorenzo Cesa, il presidente Rocco Buttiglione e quattro deputati affermano che «il parcheggio si può e si deve fare perché Roma va modernizzata attraverso la costruzione di infrastrutture in grado di alleggerire il peso del traffico e migliorare la viabilità allinterno del centro storico».
Dello stesso segno le dichiarazioni rese da Enrico Gasbarra, deputato del Pd. Commentando la posizione assunta da Gianni Alemanno, lex presidente della Provincia ha parlato di «una giornata nera e amara per Roma se lannuncio del sindaco dovesse realmente essere la bussola del governo della capitale. Mi auguro che il primo cittadino adotti le politiche del fare e non del negare. Una città complessa ha bisogno di infrastrutture adeguate e moderne, che aumentino la qualità della vita anche attraverso la realizzazione di opere importanti comè il parcheggio del Pincio».
Intermedia ma più vicina al sì la posizione espressa dal sottosegretario ai Beni Culturali Francesco Giro: sul piano politico concorda con il no del sindaco, ma allo stesso tempo fa capire che ormai è troppo tardi per affrontare in questi termini il tema, assai spinoso e delicato: il progetto è esecutivo e un dietro front delle sovrintendenze, caldeggiato dallinquilino del Campidoglio, potrebbe rappresentare un precedente «inedito», capace di mettere a rischio anche altri progetti.
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