Politica

Caso Belsito, torna la polemica sui rimborsi elettorali ai partiti

Di Pietro: "Presenteremo un referendum contro i rimborsi". E dalla Camera chiedono più controlli

La vicenda della Lega e del suo tesoriere Francesco Belsito ha fatto tornare alla ribalta un tema sempre contrastato, quello dei rimborsi elettorali ai partiti. I pm di Milano, infatti, avrebbero le prove di un rendiconto falso da parte del Carroccio risalente al 2010 e che avrebbe permesso di ottenere circa 18 milioni di euro indebitamente. 

Così Antonio Di Pietro ha annunciato che giovedì mattina l'Italia dei Valori depositerà in Cassazione la proposta di un referendum per chiedere di abolire quello che l'ex magistrato chiama "il finanziamento pubblico mascherato con cui le forze politiche hanno aggirato l’esito del referendum del 1993". Per Di Pietro, "abolire i rimborsi elettorali non serve solo a ripristinare la sovranità popolare tradita e a evitare che si continuino a buttare soldi, per ingrassare la cricca in un momento così difficile. È anche il solo modo per aggredire alla fonte l’origine della corruzione che sta distruggendo il nostro Paese. Sono questi i settori da colpire, non l’articolo 18 e i diritti dei lavoratori".

Una riforma viene chiesta a gran voce anche da Giorgio Merlo (Pd), secondo cui "è del tutto evidente che, accanto alla riforma della legge elettorale e a quelle istituzionali, c’è l’urgenza di procedere al più presto alla riforma dei partiti. Non solo per porre fine ai cosiddetti partiti padronali che abbondano sia a destra sia, soprattutto, a sinistra. Ma quel che serve ancora di più è chiudere la stagione delle risorse allegre e della spensierata e spregiudicata gestione dei rimborsi elettorali. Come i recenti episodi confermano. La vera questione morale oggi è, purtroppo, questa".

Sul tema è intervenuto anche il presidente della Camera, Gianfranco Fini, che ha ricevuto ieri, "da parte del Collegio dei revisori dei bilanci dei partiti e movimenti politici, una lettera in ordine all’attuale disciplina in tema di controllo sull’utilizzo dei fondi pubblici erogati in connessione alle consultazioni elettorali, nella quale sono indicati anche taluni possibili interventi volti a rendere più efficaci le funzioni di verifica e riscontro attribuite al Collegio medesimo".

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